Il Comune porta a quattro i ricorsi al Tar contro l'Iras e la Regione per Casa Serena

Venerdì 3 Novembre 2023 di Francesco Campi
Casa Serena è il fulcro dei ricorsi del Comune al Tar contro Iras e Regione

ROVIGO - Ancora un ricorso al Tar del Comune contro Iras e Regione. Di tentativi di riaprire un dialogo con il commissario straordinario dell’Iras Tiziana Stella e con l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, preannunciati dal sindaco Edoardo Gaffeo nel consiglio comunale, quasi interamente a porte chiuse, del 4 luglio, non v’è traccia, intanto il 19 ottobre il Comune ha depositato il terzo ricorso per motivi aggiunti, che sommati al ricorso principale fanno quattro. Quattro impugnazioni davanti al Tar, praticamente di tutti i decreti del commissario Stella e le delibere della Regione da dicembre a oggi sulla vicenda legata a Casa Serena.

Che doveva ospitare uno studentato, nuovi servizi, appartamenti domotizzati per non autosufficienti finanziati dal Pnrr, aule per i futuri infermieri, che invece resterà un gigante cadente di 57mila metri cubi.

IL NUOVO ATTO

Proprio sulla restituzione di Casa Serena dall’Iras al Comune si incentrano le nuove impugnazioni di Palazzo Nodari. Questo, probabilmente, farà slittare ancora l’udienza che era stata messa in calendario per il 13 dicembre, con il verdetto dei giudici amministrativi, chiamati a dirimere il groviglio amministrativo-giuridico creatosi nell’ultimo anno, che sembra quindi allontanarsi ancora, lasciando una spada di Damocle sulla testa dei lavoratori dell’Iras. Su Casa Serena, invece, nessuna speranza. A meno che nella campagna elettorale già entrata nel vivo anche se si vota a giugno, non si tirino fuori conigli dal cilindro. A oggi, però, non solo non si vedono conigli, ma nemmeno cilindri. Solo un cubo di cemento abbandonato.

Nel ricorso si chiede, in particolare, l’annullamento del decreto del commissario Stella del 19 luglio con tutti gli allegati e di quello del 7 agosto, oltre all’intimazione a ricevere in consegna un immobile notificata dall’Iras al Comune, tramite ufficiale giudiziario, il 20 luglio. Impugnazioni che in punta di diritto hanno tutte piena ragion d’essere, perché vanno al cuore del contendere degli ultimi mesi. Così come la richiesta al Tar di accertare la validità e l’efficacia della concessione del 2004, con la quale il Comune ha ceduto in comodato Casa Serena all’Iras, che in cambio si accollava le spese, e di accertare l’inesistenza di un obbligo del Comune a ricevere indietro Casa Serena e di un diritto o un obbligo dell’Iras a riconsegnarlo.

L’ATTACCO

Il punto, però, è politico. Non a caso il capogruppo della Lega, Michele Aretusini, va all’attacco. «Se, per ora, a pochi mesi dalla fine del mandato, sul fronte del fare ha lasciato vedere pochino, sul fronte del disfare il sindaco Gaffeo ha messo subito in chiaro le cose: qui siamo davvero su un altro livello. Non contento del disastroso epilogo della vicenda Iras, con un gigantesco immobile svuotato e senza prospettive, un accordo andato in fumo, un servizio pubblico di eccellenza avviato verso la privatizzazione, il sindaco continua a promuovere ricorsi contro la Regione, che aveva messo sul piatto milioni di euro per salvare Casa Serena. Ormai è uno stillicidio di pareri legali, consulenze, cause: il classico atteggiamento di chi non ha il coraggio (o reali competenze e capacità?) per governare e allora imbocca la più comoda delle vie, quella giudiziaria, demandando ad altri ciò che la comunità si attende da lui, in termini di decisioni e assunzioni di responsabilità».

Aretusini conclude sostenendo che è «una guerra legale voluta unicamente dal Comune, che costa tre volte alla comunità: prima in senso letterale, perché questi procedimenti non sono a buon mercato, oltre a esporre il Comune a tutti i rischi del caso, nell’eventualità della soccombenza; in secondo luogo perché ha troncato ogni possibile piano di salvataggio e di rilancio di Casa Serena; in terzo luogo perché ha aperto le porte alla privatizzazione dell’Iras. Ottimo risultato. Oltre a essere il sindaco del non fare, evidentemente ambisce anche a diventare il sindaco del disfare. Emblematica, in questo caso, la situazione di As2: una partecipata dai Comuni del Polesine nel cui organigramma e nel cui operato nessuna municipalità riscontra problemi tranne, ovviamente, Gaffeo».

Ultimo aggiornamento: 13:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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