ADRIA (ROVIGO) - In città e nelle frazioni monta la protesta per le condizioni di degrado del verde pubblico. Nel quartiere Amolaretta la pista che si immette in via Leonardo da Vinci, la ciclabile interclusa che un tempo moriva nei pressi del muro di una carrozzeria, prima che fosse trovata una soluzione grazie ad una nuova lottizzazione, è completamente sommersa dall'erba. A segnalare la situazione Simone Donà, ex consigliere comunale di Ibc, residente proprio nel rione. Donà non solo punta il dito contro l'erba alta ma se la prende anche con chi percorre la corsia su mezzi a motore. «Dove si dovrebbe passare solo a piedi o in bici - sottolinea - qualcuno passa anche in scooter. Il parco è in convenzione con il privato, ma tutto il resto dell'area è di competenza dell'Amministrazione comunale che deve provvedere allo sfalcio. La penosa situazione è sotto agli occhi di tutti». Situazioni di questo tipo vengono segnalate anche a Ca' Emo e a Baricetta, tanto che, ironicamente, qualcuno invita i cittadini usare lo scenario per girare in loco trasmissioni dedicate alla natura incontaminata. Ci sono poi punti in cui la vegetazione impedisce la visibilità agli automobilisti.
Eterno problema
Cambiano gli amministratori alla guida di palazzo Tassoni, ma il problema resta: ogni sindaco, vista la scarsità di risorse economiche, si trova a fare i conti con l'erba alta ed incolta e con aree che da tempo immemorabile non vedono una falce o un decespugliatore. Il territorio è ampio e controllare tutto è complesso, questo è innegabile, ma i cittadini puntano il dito sulla mancata programmazione, prendendosela, più che con gli amministratori, con gli uffici, colpevoli - a parer loro - di una carente programmazione.
La contraddizione
Non sfuggirà che le situazioni segnalate dai cittadini cozzano prepotentemente con il progetto di rigenerazione urbana e riqualificazione delle aree verdi del territorio comunale, con attenzione all'attività motoria per le fasce deboli e l'ammodernamento e l'implementazione di aree gioco e impianti sportivi, che il Comune di Adria sta portando avanti contando su fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Di alcuni passi di tale piano si è parlato proprio in questi giorni. Al centro di esso la trasformazione degli spazi aperti in zone ove si possa approfondire il rapporto tra uomo e natura e grazie alle quali si possa elevare la qualità della vita delle persone. Spazi che però, al momento, il Comune fa enorme fatica a seguire.