Lotta al granchio blu, il Distretto di pesca del nord Adriatico approva un documento comune per contenere i danni

Le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna danno un indirizzo al governo per cercare di risolvere la piaga della specie marina in questione

Giovedì 20 Luglio 2023
Lotta al granchio blu, il Distretto di pesca del nord Adriatico approva un documento comune per contenere i danni

Il Distretto di pesca del nord Adriatico è unito nella lotta al granchio blu. Le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno approvato un documento comune indirizzato al governo affinché adotti le misure necessarie, e specifiche, per contenere i danni all'ambiente marino e all'economia causati da questa specie alloctona dannosa che si ciba di vongole e novellame. 

La Regione Emilia-Romagna ha proposto inoltre un articolo di legge per attivare l'autodifesa degli acquacoltori, sulla falsa riga di quelli approvati in agricoltura, per predisporre un piano per il controllo ittico della specie granchio blu.

L'approvazione del documento arriva a due giorni di distanza dall'autorizzazione del ministero dell'Agricoltura e sovranità alimentare, dopo le sollecitazioni della Regione Emilia-Romagna, al prelievo del crostaceo per l'autodifesa nella Sacca di Goro e negli allevamenti di acquacoltura di Comacchio. Inoltre, la Regione si è coordinata con i Comuni di Goro e Comacchio per la stesura delle necessarie ordinanze che permettono il prelievo in autotutela del granchio blu nelle concessioni che insistono su entrambi i territori, particolarmente colpiti.

«È necessario procedere con il monitoraggio dei danni per vedere poi riconosciuto dal ministero lo stato di calamità con adeguati ristori», ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura e alla Pesca, Alessio Mammi. Tra le richieste al Governo avanzate dal Distretto di pesca del Nord Adriatico che riunisce le tre regioni costiere, quella di convocare urgentemente un tavolo tecnico per la definizione e l'adozione immediata di misure e provvedimenti efficaci, concertati e condivisi ma anche l'eventuale dichiarazione dello stato di calamità dopo accertamenti delle condizioni da parte di Cnr e Ispra.

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