Coronavirus, Luca Zaia: «Trend sostenibile». Come sta reagendo la macchina della Sanità veneta

Martedì 3 Marzo 2020
Coronavirus, Zaia: «Trendo sostenibile». Come sta reagendo la macchina della Sanità veneta
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Coronavirus in Veneto. Il commento del presidente della Regione Luca Zaia di fronte ai dati sul contagio e sull'andamento del virus sul territorio: «Il trend per ora è assolutamente sostenibile e non rispecchia gli algoritmi e le previsioni della crescita esponenziale». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando l'ultimo report sul Coronavirus in regione (LEGGI).
 

Coronavirus, come reagisce la Sanità del Veneto

«La sanità sta tenendo - ha aggiunto, parlando con i giornalisti nella sede della Protezione civile a Marghera -, stiamo curando coloro che sono sintomatici, però ricordo che gli asintomatici sono più di 260 sui 307 complessivi». Sarà «importante, di qualche centinaio» l'aumento di posti in terapia intensiva in Veneto, a seguito dell'emergenza Coronavirus.
Lo ha anticipato ai giornalisti il presidente della Regione, Luca Zaia. «Abbiamo già un programma - ha aggiunto - come soggetto attuatore, lo confermo, un programma che presenteremo penso già giornata, in maniera pubblica, visibile e chiara a tutti. Resta un problema che è quello dell'approvvigionamento di nuovi macchinari, che noi già abbiamo ordinato e che già abbiamo acquistato ma che il mondo intero oggi chiede, per cui immaginate - ha concluso - che collo d'imbuto ci sia».
 

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ZAIA: EUROPA LATITANTE
«Penso che l'Europa sia come al solito latitante. Quando il gioco si fa duro, i duri dovrebbero scendere in campo; evidentemente in Europa non hanno ben chiaro cosa significhi essere una realtà politica in un momento di difficoltà come questa, che non è più una partita di due-tre regioni italiane ma una partita totalmente Europea». Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine della task force sul Coronavirus. «Noi - ha aggiunto Zaia - abbiamo anche un problema di 'reputation' a questo punto. Non può passare l'idea che noi dobbiamo essere isolati punto e basta; il virus è in tutta Europa, e direi ormai in tutto il mondo, visto e considerato le notizie che ci arrivo dagli Stati Uniti e dal Centro America. Il virus come si sa non conosce confini».

Quanto alle ripercussioni economiche, secondo Zaia «è un cane che si mangia la coda: se tutti si ammalano la crisi economica ne esce d'ufficio, se attuiamo le misure di sicurezza di salvaguardia, l'economia va in crisi. Dobbiamo pensare che la vera sfida è quella di essere comunità, fare e puntare alla solidarietà, dopodiché prima chiudiamo questa partita meglio è, dopo arriveranno gli aiuti e tutto quello che volete, ma prima chiudiamo questa partita - ha concluso - meglio è».

 

Ultimo aggiornamento: 21:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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