Benefici ai medici specializzandi impegnati nell'emergenza Covid: fino a 1400 euro per rischio e disagio

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il Protocollo d'Intesa con le Università di Padova e Verona

Martedì 11 Aprile 2023
Medici specializzandi (foto di archivio)

VENEZIA - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il Protocollo d'Intesa con le Università di Padova e Verona, siglato a loro volta dai due rettori, che contiene i criteri e le modalità di erogazione dei benefici ai medici specializzandi in relazione all'impegno profuso per far fronte all'emergenza Covid-19, anche in condizioni di rischio biologico, e al ristoro dello stato di disagio conseguente allo svolgimento delle attività e alle misure organizzative adottate. La Giunta regionale ha già stanziato la somma complessiva di 784 mila euro. «Questi giovani medici - dice Zaia - hanno dato un contributo fondamentale in un lungo periodo di tempo coinciso con la più grave emergenza sanitaria della nostra storia moderna.

Per questo, quanto stanziato per loro ha prima di tutto un significato di gratitudine, che rinnovo in questa occasione».

Il Protocollo prevede che i criteri per il riconoscimento dei benefici legati all'emergenza Covid siano il disagio da impegno profuso nell'esercizio delle proprie funzioni; il disagio organizzativo; l'entità potenziale del rischio biologico; il grado di continuità dell' incidenza dei primi tre criteri nel periodo tra il 21 febbraio 2020 e la conclusione dello stato di emergenza. I beneficiari sono suddivisi in tre fasce, con un compenso di 1.400 euro per la prima, 750 euro per la seconda e 350 euro per la terza. La prima fascia ricomprende gli specializzandi che, nelle unità operative di assegnazione, sono stati coinvolti in modo prevalente nelle attività mediche e assistenziali contraddistinte da massimo disagio organizzativo e di massimo rischio biologico potenziale. La seconda fascia riguarda gli specializzandi impegnati in attività connesse all'emergenza Covid attraverso attività di supporto da medio disagio organizzativo e rischio biologico potenziale.

La terza fascia interessa gli specializzandi impegnati in reparti, servizi, o attività contraddistinti da basso disagio organizzativo e basso/medio rischio biologico potenziale, che, nel periodo dell'emergenza, hanno risposto a fabbisogni assistenziali non assicurabili in reparti Covid dedicati. Il 100% degli importi pro capite sarà assegnato qualora la presenza presso i servizi o i reparti sia stata pari o superiore al 60% del numero delle giornate complessive di attività effettuabili in relazione all'impegno richiesto. Il 70% sarà assegnato qualora la presenza sia stata tra il 40 e il 60% delle giornate. Il 40% andrà a chi ha erogato una presenza tra il 20 e il 40%.

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