VENEZIA - Roberto Calderoli, se non la smetti di attuare la politica di genocidio nei confronti del Sud Italia, con la nostra potenza di fuoco noi vi uccideremo. Siamo la mafia. Noi siamo italiani, voi no». Inizia così la lettera minatoria indirizzata al ministro per gli Affari regionali, che su Facebook ha commentato: «Io non ho paura delle minacce, non mi spavento e vado avanti fino a quando non avrò realizzato l'autonomia regionale. E poi dopo andrò a fare il pensionato sul mio trattore». Trasversale la solidarietà della politica, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni («Un gesto ignobile e da condannare con assoluta fermezza»), che nel Consiglio dei ministri in serata ha rilanciato le grandi riforme: «A partire dalla riforma costituzionale, sulla quale il ministro Casellati è pronta con una proposta che centra i due obiettivi che ci prefiggiamo: dare stabilità ai governi e far decidere ai cittadini chi debba governare. Sarà uno dei primi provvedimenti che vareremo, ma ci sono anche il completamento dell'autonomia differenziata, la riforma della giustizia, la delega fiscale che dobbiamo portare a compimento».
Una decina di giorni fa, in un colloquio con La Stampa, il ministro Calderoli aveva spiegato di voler smontare «la balla che al Sud arrivino meno soldi rispetto al Nord» attraverso la mappatura sull'utilizzo delle risorse erogate dallo Stato: «Se non mi uccidono prima», aveva ironizzato il leghista, lasciando intendere che «qualche lobby» gli avrebbe fatto capire di non apprezzare il suo lavoro di approfondimento.
IN VENETO
Tante le attestazioni anche in Veneto. «Si tratta di un inaccettabile gesto contro un processo di riforma totalmente democratico, della cui democrazia Calderoli si è più volte fatto garante», ha detto il governatore leghista Luca Zaia, in linea con i capigruppo regionali Alberto Villanova («I veneti ripudiano la violenza e sono al fianco di chi si batte per la nostra autonomia») e Giuseppe Pan («Rimaniamo saldamente convinti che personaggi come questi non riusciranno mai a piegare la democrazia»), nonché con l'eurodeputato Gianantonio Da Re («Chi è contro l'autonomia è contro lo sviluppo dell'Italia, di tutta l'Italia»). Ferma anche la reazione dei dem veneti con il senatore e segretario Andrea Martella: «Il Pd condanna nel modo più assoluto ogni forma di violenza e ogni minaccia che possa inquinare il dibattito politico. Al ministro Calderoli va la nostra più totale solidarietà».