Autonomia, la riforma al via in commissione. Scontro tra Cgil e Lega

Mercoledì 7 Giugno 2023 di Alda Vanzan
Autonomia, la riforma al via in commissione

Autonomia differenziata: finite ieri le audizioni (oltre 60 in quattro sedute) ora inizia il lavoro della commissione Affari costituzionali del Senato sulla riforma che punta a dare maggiori competenze alla Regioni. La commissione a maggioranza ha adottato il disegno di legge del ministro Roberto Calderoli, cassando quello dei dem Francesco Boccia e Andrea Martella. «Una scelta di arroganza e miopia politica», ha tuonato quest'ultimo. Soddisfatto il governatore del Veneto Luca Zaia: «Questa riforma sta diventando, finalmente, patrimonio dell'intero Paese».

Ma un pezzo del Paese è mobilitato: a Verona il segretario della Cgil Maurizio Landini ha annunciato un referendum abrogativo se passerà la legge. «È ora che Landini si occupi di lavoro vero - la replica del commissario della Lega veneta, Alberto Stefani -. In Veneto un referendum c'è già stato ed è stato un plebiscito».


LE AUDIZIONI
La giornata è stata caratterizzata dalle audizioni in commissione al Senato, in particolare quella del consigliere dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), Giampaolo Arachi. «La scelta di legare l'attuazione dell'autonomia differenziata alla determinazione dei Lep è un passaggio di grande rilevanza - ha detto - ma la garanzia delle risorse necessarie per le funzioni attribuite alle regioni ad autonomia differenziata dovrà essere accompagnata da opportuni presìdi per assicurare che i Lep siano effettivamente raggiunti su tutto il territorio nazionale». Subito dopo è intervenuto il governatore della Puglia, Michele Emiliano: «Noi non abbiamo nulla contro l'aumento dei poteri regionali, siamo convinti che un modello di governo di prossimità possa funzionare meglio di un modello accentrato. Ma la riforma non può tracimare in una repubblica federale, la primazìa dello Stato deve essere assicurata».


L'ITER
Chiuse le audizioni, la commissione presieduta da Alberto Balboni (FdI) ha deciso come proseguire con i lavori: dei tre disegni di legge depositati (Calderoli, Martella, Boccia) ha adottato quello del ministro, fissando già il termine per la presentazione degli emendamenti (22 giugno) e l'inizio della discussione generale (mercoledì prossimo 14 giugno). «La riforma compie un ulteriore passo avanti - ha detto Calderoli -. Abbiamo ascoltato ogni sorta di posizione e raccolto elementi più che sufficienti. È stato scelto il ddl del Governo come testo base per l'esame del Parlamento, che continua ad essere pienamente coinvolto in questo percorso». Quanto all'avvio della discussione e alla scadenza degli emendamenti, per il ministro «tutto procede come da programma. L'autonomia è una sfida di responsabilità e trasparenza nell'interesse dei cittadini, per garantire un'Italia efficiente e senza più sperequazioni. Questo è l'obiettivo mio e del Governo, che contiamo di portare a casa quanto prima». Per il dem Martella, invece, si tratta di una «forzatura» dal momento che la discussione inizierà prima delle risposte da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio. Il governatore Luca Zaia ha ringraziato «tutti coloro che si sono dedicati e hanno partecipato alle audizioni, portando sia le loro ragioni sia le loro visioni. Ritengo che sia stata un'occasione per far crescere, ulteriormente, il dibattito e la cultura attorno al tema dell'autonomia differenziata, o federalismo, come preferisco chiamare la riforma».


IL SINDACATO
Da parte della Cgil il no all'autonomia differenziata è netto. «Venerdì saremo all'incontro sulle riforme istituzionali» convocato dalla ministra Casellati con i sindacati, «ma non abbiamo alcuna intenzione di partecipare ad un tavolo di trattativa sull'autonomia differenziata», ha detto il segretario generale Maurizio Landini concludendo a Verona, davanti a 600 persone, l'iniziativa della Cgil Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. E ha lanciato l'idea del referendum abrogativo: «Bisogna pensare a bloccare questo processo che vogliono far passare anche aggirando la Costituzione». «Un progetto da fermare», ha confermato la segretaria regionale della Cgil del Veneto Tiziana Basso: «L'autonomia differenziata indebolisce la struttura produttiva anche del Nord del Paese e le condizioni di chi, per vivere, ha bisogno di lavorare».
E se dalla maggioranza di centrodestra arrivano piccate repliche a Landini (il senatore dell'Udc Antonio De Poli: «Si legga la Costituzione, la riforma dell'autonomia si inserisce perfettamente nel perimetro della Carta»), qualche distinguo giunge dalle altre sigle sindacali. Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto: «Libera la Cgil di opporsi all'autonomia differenziata. Ma libera anche la Uil di porsi in modo laico, pragmatico e ragionato sulla questione: siamo per il confronto e per il dialogo, attraverso i quali arrivare alla soluzione migliore possibile».

Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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