PORDENONE - Per la grave crisi idrica in atto nella nostra regione, si sta verificando una lenta ma progressiva diminuzione della produzione d’acqua a servizio delle reti di acquedotto da parte delle sorgenti, in particolare di quelle provenienti dai pozzi di falda.
IL SINDACO
Spiega il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani: «Faccio appello al senso di responsabilità dei cittadini poiché in questo momento c’è davvero una carenza idrica importante legata a fattori meteorologici e, stando alle previsioni per i prossimi giorni, il meteo non pare venirci in aiuto. Purtroppo ci aspetta un periodo di siccità e l’acqua va razionata per consentire che arrivi laddove la sua fornitura ha la priorità: mi riferisco alle strutture sanitarie, ospedali, case di riposo, industrie. Quindi chiedo che quelle azioni come bagnare il giardino, riempire la piscina o lavare l’auto presso le proprie abitazioni, cose che ad oggi non sono strettamente indispensabili, non vengano fatte, per quanto ciò possa risultare scomodo e fastidioso». «Dobbiamo comprendere – conclude il sindaco – che questa emergenza rappresenta un vero problema e che la soluzione è data dalla collaborazione e dalla solidarietà di tutti».
I DIVIETI
L’ordinanza specifica l’obbligo di limitare l’utilizzo dell’acqua potabile della rete pubblica di acquedotto ai soli fini potabili e igienico sanitari, ponendo il divieto per utilizzi diversi quali l’irrigazione di giardini, orti e parchi, il lavaggio di automezzi (salvo impianti autorizzati), il riempimento di piscine private e quant’altro non sia strettamente necessario ai fini del fabbisogno umano. L’eventuale utilizzo dell’acqua potabile proveniente dalla rete idrica pubblica per gli scopi sopra descritti e vietati, seppur sconsigliato, può avvenire solo dalle ore 22.00 alle ore 7.00. Si precisa che per i trasgressori sono previste sanzioni tra i € 25,00 ed i € 500,00.
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