Risparmio, scatta il piano: «Aprile e maggio per fare scorta, l'importante è bloccare gli sprechi»

Venerdì 17 Marzo 2023 di Loris Del Frate
Diga Ravedis

Non basta, ma è stata una boccata di ossigeno che darà fiato all'agricoltura almeno sino a metà della prossima settimana.

La pioggia caduta martedì ha offerto un po' di respiro in particolare al frumento che avrebbe dovuto essere bagnato alla fine di questa setti mana. Invece in montagna le precipitazioni sono state comunque buone e in pianura siano arrivati più o meno a 15 millimetri. Come dire che il Consorzio non dovrà aprire nulla per questa settimana e per la prossima. La pioggia caduta ha consentito una bagnata al frumento senza dover andare a intaccare le riserve.


LE RISERVE
Si parte da due piani differenti di situazioni. Il primo è quello dei bacini e dei fiumi, il secondo quello delle falde che in regione interessano poco più di un terzo del territorio. Per quanto riguarda i bacini c'è da dire che la pioggia di martedì in altre occasioni non avrebbe fatto gran che. Questa volta, invece, con le centrali idroelettriche a metà servizio e con il recupero dell'acqua all'interno, come era stato indicato nella prima riunione del tavolo tecnico, qualche cosa in più hanno fatto. Una piccola riserva che tornerà utile nei momenti critici. Nulla da fare, invece, per i fiumi e i laghi. Lo si vede a colpo d'occhio che i corsi sono praticamente tutti asciutti. L'esempio più importante arriva dal Tagliamento che - per dirla con altri che hanno coniato una fotografia perfetta - è di fatto una autostrada di ghiaia. Ma la stessa cosa vale per il Meduna che è ai limiti storici, così per il Noncello. Non accadeva una "bassa" come questa nel periodo attuale, almeno da 25 anni. Più o meno stesso discorso per i laghi. In alcuni di questi, anche in provincia, si può passeggiare all'interno.


LE FALDE
Qui la situazione è ancora peggiore. Già, perchè non solo la pioggia non ha fatto sortire alcun effetto, ma neppure con altre precipitazioni ad aprile, salvo trenta giorni di pioggia consecutivi, si riuscirà a raggiungere un livello decente. Questo significa due cose che mettono in allarme. La prima che l'agricoltura rischia grosso, la seconda che va a colpire direttamente le abitazioni civili dove ci sono i pozzi artesiani che pescano dalle falde. La possibilità, neppure tanto remota, è che si renda necessario l'utilizzo delle autobotti per rifornire le abitazioni. Scene già viste lo scorso anno, ma che questa estate potremmo vedere in molti altri territori della provincia e della regione.


IL CONSORZIO
«Stiamo facendo tutto il possibile per risparmiare anche l'ultima goccia». A parlare Massimiliano Zanet, direttore del Consorzio Cellina Meduna, che in ogni caso cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Ricordo - spiega - che nel 2017, fatte salve le falde, la situazione era più o meno la stessa di oggi sul fronte delle riserve. Ebbene, dal 23 aprile quando sono arrivate le perturbazioni, la situazione si è ribaltata e la stagione è filata via liscia. L'auspicio è che capiti come allora. Non dimentichiamo, infatti, che prima di fasciarsi la testa, c'è ancora il mese di aprile e maggio che possono rimettere in sesto gran parte della stagione. Come dire che c'è ancora tempo per sperare il meglio.
Questo non significa affatto - va avanti Zanet - che la situazione ora sia positiva. Anzi, come detto stiamo già pianificando come se dovesse arrivare poca pioggia e quindi stiamo valutando tutte, le possibilità. I bacini, lo sappiamo, sono bassissimi, anche se nelle dighe le centrali dopo l'incontro al tavolo tecnico regionale, hanno messo in campo dei blocchi di produzione di energia per conservare l'acqua. Ora dobbiamo aspettare e sperare nella pioggia».

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