Dal Tagliamento al Torre, tutto in secca: «Così sarà difficile iniziare a irrigare»

Il Consorzio Pianura friulana vira verso il pessimismo: "Grafici spaventosi"

Venerdì 17 Marzo 2023 di Antonella Lanfrit
Sistema di irrigazione nella Bassa friulana

Il livello medio che avevano le falde friulane tra il 2005 il 2021 appare un miraggio. Che si guardi i pozzi di Premariacco o Lestizza, Mortegliano, Codroipo, cioè i punti di osservazione strategici del Consorzio bonifica Pianura friulana, la conclusione è la stessa: a febbraio 2023 le falde sono decisamente più basse di quanto lo erano nel 2021 e, in alcuni casi, addirittura più basse di quanto lo fossero nello stesso periodo del 2022. 
È la situazione impietosa che rimandano i grafici aggiornati del Consorzio di bonifica guidato dalla presidente Rosanna Clocchiatti, un bacino d’osservazione che si estende su 2mila chilometri quadrati, dall’alta pianura alla bassa pianura friulana, coincidendo, dal punto di vista idro-morfologico, con il Bacino idrografico della laguna di Grado e Marano. «La nostra attuale e maggiore preoccupazione è rappresentata dallo stato delle falde – conferma la presidente Clocchiatti -, poiché le piogge di questi ultimi giorni non hanno inciso. I tempi di ricarica sono lunghi e occorre sperare nelle piogge primaverili poiché, dopo il grande stress subito l’anno scorso, non si sono riprese adeguatamente. Dopo l’estate c’era stato un leggero recupero – continua -, ma l’inverno non piovoso ha nuovamente influito in negativo sul loro livello».
Qualche esempio rende l’idea della situazione: a Premariacco la media della profondità della falda a febbraio tra gli anni 2005-2021 è stata di 42,5 metri.

A febbraio di quest’anno è a 48 metri. Certo, in risalita rispetto ai 58 metri che aveva toccato a settembre, ma comunque lontana da situazioni di benessere. A Lestizza, la profondità media tra gli anni 2014-2021 nei primi mesi dell’anno era attorno agli 10-11 metri. L’anno scorso a febbraio era “sprofondata” a 12,5 metri circa e quest’anno, nello stesso periodo, è già scesa giù a 14 metri. Viaggia a quasi 24 metri la falda di Mortegliano anziché a 21 come da media 2025-2021 e quella di Codroipo è ai livelli di giugno-luglio 2022, cioè a -13,5 metri. Il che significa che si trova a una profondità quasi doppia della media degli anni compresi tra il 2006 e il 2021. «Se non pioverà adeguatamente, la campagna irrigua che si apre il 15 maggio nella Bassa friulana e il 1. giugno nell’area del Ledra partirà già con forti preoccupazioni e situazioni critiche», anticipa Clocchiatti. Gli occhi del Consorzio sono rivolti anche ai corsi d’acqua e agli invasi da cui si attinge l’acqua durante l’estate e anche da quei fronti le notizie non confortano. «Sull’asta del Tagliamento la situazione è tale che si sta prelevando meno di quanto possibile per il periodo, il Torre è in deficit anche se in quell’area è piovuto un po’ di più – elenca la presidente Clocchiatti -. Sono in stato deficitario gli invasi di Sauris e Verzegnis, tradizionali ‘serbatoi’ cui accedere nei mesi più caldi». Se sul meteo nulla si può, per fronteggiare lo stato siccitoso il Consorzio ha all’attivo un corposo programma di azioni volte a contenere l’uso dell’acqua e ad efficientare gli impianti di irrigazione da anni ormai soggetti a riconversione. «Ad ottobre, con 21 milioni derivanti dal Pnrr, partiranno quattro progetti di intervento sui canali secondari che consentiranno un risparmio d’acqua del 40%; altrettanto risparmio si otterrà con i lavori sui canali principali che partiranno a seguire, per un importo di 35 milioni finanziati dal ministero dell’Agricoltura», dettaglia Clocchiatti. Inoltre, con 18 milioni di risorse regionali si stanno progettando gli invasi per l’irrigazione di soccorso di frutteti, vigneti e orticole. Si faranno a Manzano (dall’autunno), Corno di Rosazzo, Premariacco e a Nord di Udine, in un’area compresa tra Pasian di Prato, Martignacco e Fagagna. 

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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