PORDENONE . I Lavoratori Atap di Pordenone oggi, 20 gennaio, ritornano ad incrociare le braccia. «Al fine di protestare contro un'azienda che non vuole trattare, un Presidente che gira la testa dall'altra parte e non riconosce i problemi dei lavoratori». Scrive una nota del sindacato. I Lavoratori prestano la loro opera per uno stipendio che si aggira intorno ai 1200 euro netti per i neo assunti.
«Spesso - prosegue sempre la nota - non si vedono riconoscere giornate di ferie o di permesso, anche quando tale richiesta è stata presentata con 6 mesi di anticipo, a causa di una cronica mancanza di personale; effettuano turni con nastro lavorativo talvolta uguale o superiore a 12 ore e con carichi di lavoro al limite massimo contrattuale, per 6 giorni la settimana, festivi compresi.
Nonostante la promessa di incontrare le organizzazioni sindacali manifestata durante il consiglio comunale del 5 dicembre 2022,e la successiva richiesta formale d'incontro inviata dai sindacati il 12 dicembre 2022, non ha ancora convocato ufficialmente gli stessi per un incontro. Dopo la proclamazione della seconda azione di sciopero dei lavoratori Atap S.p.A. del 3 Gennaio 2023, l'amministratore delegato della Tpl-Fvg Regionale, il dottor Aniello Semplice, sollecitava il presidente Atap a convocare le organizzazioni sindacali per un incontro conciliativo , che è risultato infruttuoso come i precedenti per la sordità del presidente Gaspardo davanti alle richieste oggetto dello stato di agitazione presentato dai Sindacati». Secondo la ricostruzione del sindacato l'unico ad essersi interessato alle problematiche degli autoferrotranvieri è stato l'assessore regionale competente, nonché presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, impegnandosi a finanziare per il settore 3 milioni di euro «che non saranno sufficienti per risolvere le molteplici problematiche della categoria».
Istanze che hanno spinto i lavoratori Atap a incrociare le braccia e garantire il servizio solo nelle fasce di garanzia previste dagli accordi aziendali.
A farne le spese chi si deve muovere con i mezzi pubblici.