Mix fatale tra Covid e influenza, boom di autisti appiedati dalla febbre: l'azienda mette al volante anche i meccanici

Domenica 18 Dicembre 2022 di Marco Agrusti
Un autobus
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«Gli autisti sono come gli infermieri, come i panettieri, come gli operai: sono uomini, si ammalano». Con queste parole, tra il rassegnato e il fatalista, il presidente dell’Atap di Pordenone, Narciso Gaspardo, prende in mano la penna e cerca di disegnare i turni della prossima settimana. Non siamo ancora al “ce l’ho, manca” dei tempi delle figurine, ma quasi. Influenza e Covid, infatti, stanno falcidiando il parco autisti dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale.

E la soluzione è “innovativa”: tutti a guidare, anche i meccanici e responsabili che di solito vivono la loro giornata lavorativa in ufficio. 


L’EMERGENZA


È l’anno della doppia epidemia, con una pandemia che piano piano si affievolisce e un’ondata - quella dell’influenza - che si riprende la scena dopo 36 mesi di “latitanza”. Un mix che non sta dando fastidio solamente agli ospedali, ma che presenta il conto anche nel settore dei servizi pubblici, come nel caso dei trasporti. Da qualche settimana, ad esempio, la situazione è critica in provincia di Pordenone, dove le corse sono gestite dall’Atap. Una volta si chiamava solo Covid e c’erano i tamponi a testimoniare la presenza della malattia. Adesso c’è la “vecchia” febbre, ma il risultato è lo stesso: assenze su assenze. 
«Tra influenza e Covid - spiega Narciso Gaspardo - siamo costretti ad operare con almeno una decina di autisti assenti ogni giorno. Ma in alcuni casi abbiamo anche superato questa quota. In uno stato simile - allarga le braccia il numero uno dell’Atap - è difficile far quadrare i conti e i turni». Per ora, fortunatamente, non si è ancora arrivati alla necessità di far saltare delle corse. Un fatto, questo, che era accaduto circa un anno fa, quando la variante Omicron del Covid aveva fatto strage di assenze in tutto il settore del trasporto pubblico locale del Friuli Venezia Giulia. 


LA SOLUZIONE


Narciso Gaspardo, uomo d’azienda navigato, ha provato a capire come fare per evitare che l’emergenza si riversasse sulle spalle dei viaggiatori. E ha preso una decisione d’urgenza, da tempo di “guerra”. 
Al volante, infatti, sono stati reclutati tutti i dipendenti in possesso di una patente adeguata alla conduzione degli autobus. In pratica, in questi giorni negli uffici dell’Atap di Pordenone si possono trovare solamente gli impiegati sprovvisti del titolo per condurre i mezzi. «Gli altri sono invece tutti impiegati - illustra ancora il presidente Gaspardo -. Si va ad esempio dai responsabili del movimento che sono in possesso di una patente a qualche corsa di breve durata che viene coperta in questi giorni anche da chi lavora nella nostra officina e che è naturalmente in possesso di una patente in corso di validità». Quindi guidano anche i meccanici per evitare che la macchina del trasporto pubblico locale si fermi nuovamente. «A tutto questo - conclude sempre il presidente dell’Atap di Pordenone, Narciso Gaspardo - si devono comunque aggiungere le assenze normali, che però con l’incombenza di Covid e influenza ci stanno mettendo ampiamente in difficoltà». Il tutto con sullo sfondo le proteste ancora fresche per le condizioni di lavori degli operatori del trasporto pubblico locale di tutta la regione. 

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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