PORDENONE - Un mix che inizia a far paura e a intasare gli ospedali. Già, perché Covid e influenza in Friuli Venezia Giulia stanno mettendo a dura prova ancora una volta sia le corsie di degenza che soprattutto i pronto soccorso. Come avevamo già anticipato la settimana scorsa spiegando che si stavano alzando i ricoveri, ora gli ospedali sono arrivati praticamente al tutto esaurito e per avere un posto letto c’è da penare. Non a caso, in particolare al Santa Maria degli Angeli dove storicamente i letti non sono sufficienti, si accumulano le barelle al pronto soccorso in attesa di trovare un posto in reparto.
INFLUENZA
IL PICCO
«Guardando ai dati attuali l’andamento fa pensare ad un picco assai superiore a quello delle epidemie passate. Il tutto senza dimenticarsi di continuare a proteggersi con mascherine, soprattutto in ambito sanitario e avere una buona igiene delle mani. Questa ondata, che la Fimmg nazionale paventa possa essere definita uno tsunami, arriva in un sistema sanitario che deve affrontare anche il Covid-19 e in cui il sistema territoriale deve pure far fronte alla carenza di medici di base, che in Friuli Venezia Giulia vede mancare oltre 100 camici bianchi. Noi siamo pronti come sempre al fianco del paziente, ma occorre sensibilizzare sempre più sull’importanza della prevenzione e dei comportamenti corretti».
VIRUS AGGRESSIVO
«Mai come quest’anno - spiega ancora Agrusti - l’influenza di stagione si sta mostrando aggressiva, caratterizzata da una febbre molto alta, sintomi respiratori e qualche volta gastroenterici. L’aumento dei casi sta mettendo sotto pressione i medici di famiglia, che sono subissati da telefonate e messaggi, ma anche gli ospedali nei quali si registra un forte aumento dei ricoveri. Mai negli ultimi 15 anni abbiamo dovuto confrontarci con un picco influenzale paragonabile a quello che stiamo registrando in queste settimane».
L’ALLARME
Ad allarmare i medici di medicina generale della Fimmg sono i dati della curva dell’epidemia influenzale, che mostrano una diffusione del virus enorme ed estremamente precoce. Tanto che gli stessi medici prevedono che di questo passo si raggiungerà il picco addirittura prima di Natale. «Se il Covid ci ha insegnato che la fase di picco è quella oltre la quale inizia poi la discesa è anche da considerare che scavallare la vetta, se non ci si protegge con il vaccino, potrebbe avere un prezzo molto alto in termini di vite. Guardando ai dati attuali, infatti, l’andamento fa pensare ad un picco assai superiore a quello delle epidemie passate. Per usare un’immagine che possa rendere l’idea, è come se ci stesse per travolgere uno tsunami. Infatti, l’aumento dei casi, come abbiamo imparato per il Covid, comporta conseguentemente aumento di complicanze e di mortalità».
L’APPELLO
L’appello lanciato dalla Fimmg è anche legato ad un pericoloso effetto psicologico generato dalla pandemia. «Molti cittadini credono ormai che l’influenza non sia più un pericolo ritenendo che solo il Covid possa mettere a rischio la salute e considerando l’influenza con grande sufficienza. Non è così. Negli ultimi due anni - spiega ancora il medico - l’uso delle mascherine e le norme igieniche adottate contro il Covid hanno limitato moltissimo la diffusione del virus influenzale. Complice la voglia di tornare alla normalità, quest’anno le norme di cautela sono considerate ormai superate e la campagna vaccinale è andata malissimo, ma è un errore».
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