Il "doppio virus" riempie gli ospedali: influenza e Covid assieme, posti esauriti in corsia

Sabato 3 Dicembre 2022 di Loris Del Frate
Un reparto in ospedale

Si comincia.

Tra l’altro in anticipo rispetto agli scorsi anni (pandemia Covid a parte). Già, perchè in quasi tutti gli ospedali della regione siamo già agli sgoccioli con i posti letto disponibili. Come dire che resta un numero talmente esiguo che le aziende sanitarie sono costrette a correre ai ripari per trovare posti per le persone da ricoverare.


LE CAUSE


Sono sostanzialmente quattro. La prima è legata al Covid. Del resto se è vero che ora il virus fa meno paura, non è affatto vero che la pandemia sia terminata. Lo dimostra il fatto che gli ospedali sono ancora interessati da ricoveri di persone con il Covid. Pazienti fragili con patologie anche gravi in atto, che però sono state “risvegliate” dal virus. Ebbene, in quasi tutti gli ospedali più grandi è rimasto un reparto Covid, pur se con pochi posti letto, a Pordenone ce ne sono una ventina costantemente occupati. Altri malati con il Covid restano nei reparti specifici dove viene allestita la bolla per evitare nuovi contagi. Il virus continua dunque ad occupare posti letto. Il secondo motivo è legato al fatto che l’influenza quest’anno è decisamente più violenta, anche perchè per due anni praticamente nessuno si è malato. Il virus influenzale, quindi, ha trovato un’autostrada. Non a caso sono già diversi i malati fragili che a causa dell’influenza sono stati costretti a un ricovero. Non solo. Ogni giorno il numero aumenta, segno che il virus continua a circolare e crescono anche i ricoveri. E pensare che allo stato non siamo neppure arrivati vicini al picco, anche se molto probabilmente il numero più alto di contagi non sarà più a metà gennaio come accadeva negli anni scorsi, ma più probabilmente sotto le feste natalizie.


I DUE VIRUS


Questi due virus, dunque, hanno già riempito i letti degli ospedali. L’allarme rosso si è acceso a Pordenone, anche se sino ad ora non sono stati fatti piani di emergenza per dirottare i pazienti. Resta aperta la strada degli invii a San Vito e Spilimbergo, anche se le persone a cui necessita il ricovero vivono più vicine al Santa Maria degli Angeli. Una mossa necessaria per sgravare il Civile di Pordenone, solo che i due ospedali di rete sono anche loro agli sgoccioli con i posti letto. Udine sta un po meglio, ma anche al Santa Maria della Misericordia giorno dopo giorno si riducono gli spazi. Ora siamo in allarme giallo.


IL PERSONALE 


La terza causa del “pienone” è invece legata al fatto che a differenza di quanto accadeva durante il Covid, quando le chirurgie non lavoravano, fatte salve le emergenze, in questo periodo, invece, sono attive e operano parecchio sugli interventi programmati. Sicuramente una buona notizia anche per dare risposte alle attese, solo che si occupano anche i letti di chirurgia per i pazienti usciti dalle sale e quindi non sono più liberi per ospitare pazienti non chirurgici. Ultimo dato, ma non trascurabile, il fatto che manca personale. In pratica trovare spazi per allestire nuovi letti all’interno degli ospedali non sarebbe del tutto impossibile. Quello che invece non è pensabile è aggiungere altri posti a fronte del personale attuale. Ci sarebbero pazienti senza infermieri e medici che li seguono.


LA SOLUZIONE


«Abbiamo già attivato un bando per la ricerca di una trentina di nuovi infermieri da assumere a tempo determinato - spiega il direttore sanitario del Santa Maria degli Angeli, Michele Chittaro - e ora aspettiamo di capire quanti posti saranno effettivamente occupati. A fronte del numero di infermieri che avremo a disposizione in più valuteremo come affrontare l’emergenza dei posti letto. Sino ad ora non abbiamo fatto piani alternativi perchè è fondamentale capire quanti infermieri riusciremo a portare a casa. Numeri alla mano, se sarà possibile, cercheremo di attivare nuovi letti in più». Resta il fatto che come detto, all’ospedale di Pordenone il segnale di allarme è già suonato. «Effettivamente - spiega Chittaro - c’è già poca disponibilità di spazi e dove possibile, per patologie internistiche si cerca di prediligere l’ospedale di san Vito. Solo che i problemi di spazi sono presenti in tutte le strutture dell’Asfo». Ultimo dato. Al personale di turno del pronto soccorso che deve smistare i ricoverati stanno già venendo i capelli diritti per questo fine settimana ad alto rischio pienone.

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci