PORDENONE - L'ultima in ordine di tempo è la Fieste da la balote di Clauzetto: la tradizionale sagra ferragostana dedicata alla tipica polpetta della Val d'Arzino che non si terrà.
PRO IN GINOCCHIO
Ma in queste settimane sono tantissime le Pro loco e i comitati dei festeggiamenti che si vedono costretti ad annullare o a rinviare sagre, feste, eventi di località o di quartiere o le classiche feste parrocchiali. Troppe le pratiche burocratiche legate alla sicurezza (in particolare dopo i fatti di Torino di qualche anno fa) e le rigide richieste del protocollo sanitario anti-Covid: di fronte a problemi e difficoltà oltre che aumenti di costi sono moltissime le organizzazioni dei volontari che gettano la spugna. Persino la storica Sagra del Vino di Casarsa della Delizia ha dovuto stravolgere il proprio format tradizionale e viene organizzata (alcune iniziative sono in corso proprio in questi giorni) in modo diffuso. Lo stand eno-gastronomico da una parte. La piccola manifestazione musicale (che deve comunque ubbidire alle normative del pubblico spettacolo al pari di un grande evento) da un'altra parte. Insomma, le sagre si reinventano i i volontari sono costretti ai salti mortali per riuscire a organizzare le feste. Tanto che a Pordenone, nel quartiere del Sacro Cuore, si è costituito anche una sorta di pool (sempre di volontari, dove qualcuno però è esperto in materia di sicurezza e ha deciso di mettersi a disposizione) per offrire consulenza alle Proloco più piccole e meno attrezzate per affrontare gli ostacoli della burocrazia. Ne è nato anche un vademecum, una ventina di pagine semplici che danno le istruzioni per la sagra sicura.
I VOLONTARI
«È chiaro che organizzata in modo diffuso la sagra perde la sua natura. Ma noi - spiega il presidente della Proloco di Casarsa, Antonio Tesolin rispetto alla SAagra del Vino - abbiamo voluto provarci per cercare di offrire comunque dei momenti di serenità e per tenere in piedi una tradizione. Ma il problema per le associazione è enorme. Tanto che si sta assistendo a una serie di cancellazioni e di rinvii a non si sa quando vista anche la situazione di nuovo allarme sul fronte dei contagi». Ma i bastoni tra le ruote a sagre, feste di paese e feste parrocchiali c'erano già prima dell'emergenza Covid. «Basti pensare - aggiunge Tesolin - che le associazioni di volontariato e i comitati no-profit devono fare riferimento per le pratiche agli Sportelli comunali per le attività produttive. Già questa è una contraddizione enorme. Poi c'è lo scoglio della burocrazia e delle responsabilità che gravano su chi organizza anche piccoli eventi. A tutto questo si aggiungono le stringenti regole sanitarie, che sono praticamente le stesse dell'anno scorso. C'è molto scoramento tra i volontari. L'effetto purtroppo lo vedremo tra diversi mesi o l'anno prossimo. Conteremo quante associazioni saranno scomparse e quanti volontari si saranno allontanati. Si disperde un patrimonio prezioso che sarà difficile poi recuperare riallacciando i fili». (D.L.)