Divani, lavatrici e interi mobili, caccia ai furbetti dei rifiuti: il conto è di 170mila euro

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Alberto Comisso
Divani, lavatrici e interi mobili, caccia ai furbetti dei rifiuti: il conto è di 170mila euro
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PORDENONE - L'offensiva è pronta e sarà dura, viste le parole dell'assessore Monica Cairoli, nei confronti di chi verrà sorpreso ad abbandonare rifiuti. Un fenomeno che a Pordenone non regredisce e che sembra essere addirittura aumentato negli ultimi tempi. Tanto che il conto a carico dei cittadini si è fatto ancora più pesante: da 120mila euro che il Comune (con i soldi dei contribuenti) pagava a Gea per la rimozione di ingombranti (da divani a lavatrici, da camere da letto smontate e frigoriferi) lasciati sul ciglio delle strade, spesso vicino a piazzole ecologiche, si è passati a 170mila euro.

Il conto potrebbe salire ulteriormente se questo trend negativo proseguirà. Ecco perché l'offensiva è pronta.


LE STRATEGIE

Nei prossimi giorni Cairoli avrà un incontro con la polizia locale per studiare efficaci strategie da mettere in campo: si va dall'installazione delle fototrappole, in grado di essere spostate con frequenza in base alle necessità, all'impiego di un maggior numero di ausiliari della vigilanza volontari: operatori di Gea chiamati, con le opportune verifiche, a capire la provenienza del rifiuto e di conseguenza l'autore dell'abbandono. «Io sono per la linea dura non usa mezzi termini l'assessore all'Ambiente anche perché l'abbandono di rifiuti è un reato. E come tale va trattato e punito. Sul territorio comunale ormai si conoscono i punti dove, ciclicamente, si trovano vere e proprie discariche. Stiamo parlando delle aree più esterne della città e spesso nascoste, facilmente raggiungibili anche da chi arriva da fuori comune. Capito questo, non dovrebbe essere così difficile, anche con l'impiego della tecnologia, degli Ave e dei nostri agenti di polizia locale, scovare gli incivili. I cittadini devono capire che, oltre ad un danno per l'ambiente, c'è pure un negativo risvolto economico: i costi per il recupero di quei materiali è interamente a loro carico».


LE CRITICITÀ

I punti critici sono una decina. Gli abbandoni avvengono quasi sempre nelle stesse fasce orarie. Le aree sono soprattutto quelle periferiche rispetto al centro, dove c'è meno probabilità, con il calar del sole, di essere scoperti. Alleato dell'amministrazione comunale è diventato l'ecocentro mobile di Gea, una speciale struttura itinerante per la raccolta differenziata che sta rendendo più comoda e pratica la gestione di particolari rifiuti. Purtroppo, a causa della mancanza di alcune autorizzazioni, ci sono stati dei ritardi nella partenza del servizio. L'ecocentro, a rotazione, è presente nei vari quartieri il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Contemporaneamente sono presenti degli operatori che si sincereranno che le operazioni di raccolta vadano per il meglio e, allo stesso tempo, sono pronti a recepire segnalazioni e criticità dei cittadini. C'è tuttavia un dato su tutti che stona: «Se Pordenone risulta essere un comune riciclone sottolinea l'assessore Cairoli non si può dire altrettanto della qualità dei rifiuti. Faccio un esempio: se vengono conferiti 100 quintali di plastica e 35 vengono scartati perché non conformi agli standard, significa che il riconoscimento economico, da tradurre poi a vantaggio dei cittadini, sarà minore».


LA CLASSIFICA

Secondo una ricerca dell'Istituto di ecosistema urbano nazionale, Pordenone in merito alla raccolta differenziata in Italia si colloca tra i primi posti. Ma se da un lato la maggior parte dei pordenonesi risulta scrupolosa nel dividere i rifiuti, dall'altra non si può dire lo stesso in quanto a smaltimento e qualità. Qui la città è tra le ultime nella classifica nazionale. «È necessario agire tempestivamente puntualizza l'assessore per dispensare ai cittadini sempre più informazioni dettagliate e instillare un maggior senso civico. Gea sta già promuovendo nelle scuole pacchetti da 30 ore affinché, tra gli studenti, ci siano una maggiore consapevolezza dell'importanza della tutela dell'ambiente e una corretta raccolta differenziata».

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