Pordenone vuole diventare una città a emissioni zero entro 8 anni

Martedì 1 Febbraio 2022 di Lara Zani
Pordenone vuole diventare una città a emissioni zero entro 8 anni

PORDENONE - Pordenone si candida a diventare una delle cento città europee che, anticipando la scadenza del 2050, puntano a raggiungere già nel 2030 la cosiddetta neutralità climatica, ossia una sorta di pareggio fra le emissioni di CO2 prodotte in atmosfera e le misure di riduzione.

In un periodo fitto di scadenze legate soprattutto al Pnrr (fra febbraio e giugno sono fissati molti dei termini previsti dai vari bandi), ieri, nell'ultimo giorno disponibile, è stata presentata la domanda per candidarsi nella fascia delle realtà medio-piccole - a entrare nel novero delle città europee che faranno da apripista in questo campo. In palio non ci sono contributi veri e propri, ma linee preferenziali di finanziamento per i progetti che verranno sviluppati in futuro e una sorta di supporto in questo percorso, fatto di formazione e di contatti con i possibili stakeholder.

COMPETENZE

Il progetto interserca varie competenze ed è stato dunque sviluppato in modo trasversale fra vari assessorati, con la regia dell'assessore alle Politiche europee Samantha Miot. Si parte dagli interventi di densificazione previsti nella variante generale al Piano regolatore e si arriva al settore dei rifiuti, passando dalla mobilità sostenibile e dalle infrastrutture verdi, in una serie di interventi che, nel rispettivo settore, contribuiscono alla riduzione delle emissioni. «Pordenone è una città di medie dimensioni spiega il sindaco Alessandro Ciriani -, caratterizzata da una elevata qualità della vita nelle classifiche italiane ma anche, per posizione geografica e per errate scelte urbanistiche del passato, caratterizzata da episodi acuti di inquinamento dell'aria, eccessivo pendolarismo urbano, patrimonio edilizio vetusto ed energivoro, eventi meteorologici estremi e dissesti idrogeologici periodici. Negli ultimi anni i dati afferenti alla qualità della vita sono progressivamente migliorati, grazie a una visione di lungo periodo volta alla trasformazione e valorizzazione degli elementi salienti e peculiari del tessuto urbanistico della città nell'ottica degli obiettivi dell'Agenda 2030/2050».
Per conquistarsi un posto in questa top 100 europea, Pordenone punta su diversi interventi. Innanzitutto, mette in campo la politica urbanistica che sta alla base della variante numero 18 al Prgc, con il suo obiettivo di densificazione urbana, che si prefigge di ridurre il minimo gli spostamenti, una delle fonti principali di emissioni in atmosfera. E poi ancora «la rigenerazione della città attraverso una nuova composizione degli spazi tra nuovi vuoti e nuovi pieni spiega l'assessore all'Urbanistica Cristina Amirante -, sia in ambito residenziale che nel mondo dei servizi e in quello produttivo, di sostituzione del patrimonio edilizio vetusto, di creazione di comunità energetiche, di potenziamento e miglioramento delle infrastrutture verdi e blu. Un sistema complesso di azioni di breve e di lungo periodo aggiunge - volto a ridurre il pendolarismo, il traffico, l'uso dell'automobile privata, ad aumentare la permeabilità dei suoli, a costruire infrastrutture verdi e blu che abbiano funzioni di difesa del suolo, a mitigare gli effetti nocivi di strade di scorrimento nel contesto urbano, a ridurre progressivamente fino ad azzerarlo il consumo di suolo».


AMBIENTE

Naturalmente in prima linea è l'assessorato all'Ambiente di Monica Cairoli, che mette sul piatto gli interventi già in atto sul fronte della transizione ecologica, in particolare per ridurre le emissioni nel settore della raccolta dei rifiuti, con la realizzazione di un nuovo centro con standard adeguati per il quale l'amministrazione comunale ha già dato mandato a Gea. «Non si tratta di un bando che consente in prima battuta di intercettare fondi precisa l'assessore Miot -, ma che in caso di selezione, determinerà per i Comuni vincitori linee preferenziali di finanziamento, di formazione, di partecipazione a eventi e a incontri con potenziali stakeholder».
Un primo passo era stato fatto con la sottoscrizione, da parte del Comune di Pordenone, della Carta delle città verso la neutralità climatica e dunque con l'adesione come Città al Green City Network promosso dalla Fondazione delle Green City.

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