Provincia divorata dal cemento
30mila case vuote ma si costruisce

Sabato 22 Febbraio 2014
PORDENONE - Un'immagine dall'alto della città
PORDENONE - L'urbanizzazione in provincia di Pordenone è aumentata dal 1950 al 2000 del 131%, arrivando oggi a occupare quasi il 10% della superficie disponibile. Si tratta di una media superiore a quella regionale (intorno all'8%), e che avvicina il Pordenonese alle aree più urbanizzate dell'Italia.



Il dato emerge da uno studio presentato dalla Provincia di Pordenone. Pur concentrandosi negli anni del boom economico e edilizio, le nuove case - che continuano a essere costruite nonostante ci siano circa 30 mila alloggi sfitti - dal 2001 al 2011 sono passate da quasi 133 mila a oltre 156 mila (+15,7%).



«Le politiche abitative non sono una competenza della Provincia - ha spiegato l'assessore all'Edilizia, Giuseppe Verdichizzi - ma abbiamo comunque voluto fotografare la realtà provinciale con studi certosini e approfonditi, per poi proporre le soluzioni». Tra queste, una politica di incentivi e disincentivi, anche fiscali, per promuovere le riqualificazioni e inibire le nuove costruzioni e quindi il consumo di suolo.



All'occupazione del suolo pubblico, si aggiungono le analisi relative alla montagna. Pur rappresentando il 40% del territorio, la montagna pordenonese accoglie solo il 3% della popolazione, con un numero di case abitate del 48,8% (contro l'82% della media provinciale). Percentuale che nel comune di Erto e Casso scende al 39,7%. A disegnare un effettivo abbandono delle aree montane è la fotografia del numero di famiglie che vi abitano (praticamente invariato dal 2001 al 2011, ossia 5.267) a fronte invece di un calo del 4,7% della popolazione residente (ridotta a 11.500), segno che sono le giovani generazioni ad abbandonare il territorio.
Ultimo aggiornamento: 22:49

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