Porcia. Electrolux nuovamente in sciopero: due ore di stop e protesta tra mattina e pomeriggio per il contratto

Nel mirino la scelta di mettere gli operai a zero ore in reparti chiave. L'adesione delle maestranze si è avvicinata al 50 per cento: la tensione resta alta

Sabato 4 Novembre 2023 di M.A.
Uno sciopero all'Electrolux di Porcia (foto d'archivio)

PORCIA (PORDENONE) - Non uno stop lungo, ma significativo. Un messaggio "urlato" ai vertici aziendali, con al centro sempre lo stesso nodo: il contratto di solidarietà che secondo i sindacati oggi è in netto contrasto con l'inaspettato aumento dei volumi da qui a Natale. Ieri mattina nello stabilimento Electrolux di Porcia si è tornata a respirare l'aria dello sciopero. Un'ora al mattino e un'altra nel primo pomeriggio, in corrispondenza cioè dei due turni di lavoro. Con annesse assemblee. L'adesione? Circa al 50 per cento.

Non massiva, ma neanche scarsa.

LA DECISIONE

La scelta di fermare i reparti per un totale di due ore è stata firmata dalle sigle sindacali unificate. E allo sciopero con annessa assemblea ha partecipato anche la Rsu di fabbrica. «I dipendenti non possono nascondere le loro preoccupazioni di fronte alle scelte dell'azienda», ha detto a margine Walter Zoccolan, rappresentante della Rsu di Porcia. All'ordine del giorno delle assemblee e alla base dello sciopero, l'utilizzo del contratto di solidarietà pur in presenza di una risalita dei volumi da oggi al 15 dicembre, quando lo stabilimento Electrolux di Porcia chiuderà per le festività natalizie per poi ripartire solamente a gennaio inoltrato.

LE PROTESTE

La prima ora di sciopero è andata in scena dalle 11 alle 12 di ieri, in corrispondenza del primo turno. La seconda, invece, dalle 12.30 alle 13.30, dedicata ai lavoratori del secondo turno. «Perché si continua ad utilizzare in alcuni reparti il contratto di solidarietà - si è chiesto Gianni Piccinin della Cisl - se i volumi sono aumentati e se da lunedì la fabbrica lavora sulle otto ore? Il reparto garanzie, ad esempio, lavora sul turno pieno di otto ore, ma sei lavoratori, a rotazione e ogni settimana, sono messi a zero ore con il contratto di solidarietà». E ancora: «Il magazzino ricambi, in un reparto che conta una quarantina di persone - prosegue il sindacalista - conta due-tre dipendenti in solidarietà a zero ore. Perché in questa situazione non si sospende il contratto di solidarietà?».

IL QUADRO

Quello che preoccupa maggiormente è la congiuntura economica che per il prossimo anno non si può certo dire che sia al top. Anzi. I dati , già ora, confermano una secca frenata dell'economia regionale e soprattutto italiana. In calo sono le esportazioni e anche il Nordest arranca. In Friuli Venezia Giulia la discesa è intorno al 9,7 con un picco che si era già verificato nel secondo trimestre. Nel primo semestre del 2023, tanto per dare alcuni numeri, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia è stato pari a 9,5 miliardi con un ribasso pesante. Il Fvg ha riscontrato inoltre un calo del 9,2% del valore delle importazioni regionali; l'avanzo commerciale è diminuito (- 10,5%, da 4,2 a 3,8 miliardi). Nei primi sei mesi solo la provincia di Udine ha evidenziato una tenuta (il saldo rispetto al primo semestre 2022 è negativo, ma solo per 1,2 milioni). In contrazione pure le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo mentre sono ancora in positivo macchinari e apparecchiature oltre ai prodotti alimentari.

L'azienda ha comunicato che da gennaio approfitterà per fare dei lavori di manutenzione nello stabilimento, che comporteranno almeno una decina di giorni di chiusura. La prospettiva, quindi, è di fare un mese di ferie per Natale con la chiusura dello stabilimento il 22 dicembre e la riapertura per la seconda settimana di gennaio. Le date, però, non sono ancora state confermate dall'azienda.

Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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