Electrolux, è scontro sul contratto di solidarietà. I sindacati minacciano lo sciopero

Martedì un vertice urgente con l'azienda, margini minimi. La minaccia: "Senza un passo indietro scendiamo in campo"

Sabato 30 Settembre 2023 di Marco Agrusti
Electrolux, è scontro sul contratto di solidarietà. I sindacati minacciano lo sciopero

PORDENONE - Per la prima volta dopo diverso tempo torna la minaccia di uno sciopero massiccio all'Electrolux di Porcia. E la scintilla la provoca proprio lo strumento che doveva salvare lo stabilimento dalle tensioni, cioè il contratto di solidarietà.

Al punto di rottura ci si è arrivati ieri mattina, l'accusa della Rsu e delle sigle sindacali è durissima: «L'azienda scarica il peso del contratto di solidarietà - e quindi della riduzione del lavoro - solo su una categoria di lavoratori, quella più fragile». C'è ancora un ristretto margine di trattativa: martedì ci sarà un vertice urgente con l'azienda: «Se dovessimo ravvisare le stesse volontà della proprietà - tuonano i lavoratori, le Rsu in sinergia con Fim, Fiom, Uilm territoriali e nazionali, adotteranno tutte le forme di tutela necessarie per la salvaguardia dei lavoratori e delle prospettive future. Abbiamo già dimostrato di essere capaci di rispondere efficacemente agli abusi di un gruppo dirigente che periodicamente dimentica il bene più prezioso: i lavoratori che producono la ricchezza». Tradotto, significa mobilitazione. E poi sciopero.


IL NODO
«Le parole, i termini per quanto interpretabili hanno significati precisi, ce lo insegnano fin dai primi anni di scuola. Il termine solidarietà ha un significato chiaro ed inequivocabile e per quanto riguarda il sindacato è uno dei valori portanti della nostra ragion d'essere». La lettera di protesta inizia così. Poi ci si addentra fino a raggiungere il nocciolo del problema, che riguarda l'assegnazione a determinate categorie di lavoratori del contratto di solidarietà. «Nel confronto tra le parti in fabbrica - spiegano Rsu e sindacati - era stato confermato lo stesso orientamento: abbiamo convenuto la necessità di ridurre l'orario giornaliero in forma generalizzata pur suggerendo che nelle aree a monte per le loro caratteristiche l'orario dovesse trovare anche altre forme di riduzione; abbiamo convenuto la possibilità di utilizzare intere giornate di chiusura; ed infine abbiamo convenuto la possibile sospensione anche settimanale per gruppi di lavoratori purché coinvolgesse tutti i dipendenti dei reparti nei quali fosse applicata questa misura, solidarietà per l'appunto. Purtroppo alla presentazione delle seppur parziali liste che l'azienda rifiuta di consegnarci in forma completa, sintomo di irresponsabile ottusità, abbiamo verificato una selezione di lavoratori sui quali l'azienda intende far pesare tutti i disagi della situazione relegandoli con sproporzionata frequenza a sospendere l'attività lavorativa, quasi a volerli marchiare come non idonei ad assicurare una prestazione normale e compatibile con il loro inquadramento, l'esatto contrario della solidarietà. Oltre a ciò mantiene un'ambigua posizione rispetto al doveroso riallineamento dell'orario standard per gli operatori della linea 3 che ormai da mesi devono garantire la sola prestazione mattutina a scapito di una vita familiare disagiata, in un clima da reparto confino dove le intimidazioni sono sempre più frequenti per quanto ancora velate».


LA MINACCIA
«Il sindacato non sarà complice né spettatore inerme di questa deriva che a quanto possiamo apprendere avviene anche negli altri stabilimenti - è la conclusione - segnale di una volontà rinunciataria di risolvere i veri problemi di Electrolux perché è più semplice scaricarne le conseguenze sugli ultimi, quelli che i "tocchi" li devono fare».

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