Licenziamenti volontari all'Electrolux, il sindacato ha "bloccato" la richiesta: «Troppo rischioso per lo stabilimento di Porcia»

Sabato 2 Settembre 2023 di Loris Del Frate
Licenziamenti volontari all'Electrolux, il sindacato ha "bloccato" la richiesta: «Troppo rischioso per lo stabilimento di Porcia»

Preoccupazione, una forte preoccupazione per il futuro. È questo il sentimento che ieri mattina ha accumunato tutti i lavoratori dell’Electrolux nel corso dell’assemblea che si è tenuta con le organizzazioni sindacali dopo l’incontro con il vertice del gruppo nel corso del quale sono stati stabiliti i contratti di solidarietà per far fronte al considerevole calo di volumi nella fabbrica di Porcia. Ma non sono i contratti di solidarietà a preoccupare. Certo, paghe falcidiate non fanno bene, anzi in questo periodo in cui tutto è aumentato, sono un serio problema. Quello che preoccupa i lavorati dell’Electrolux è il fatto che a fronte di un calo oramai sempre più marcato di vendite, da parte dell’azienda non ci sono ancora segnali di una politica concreta per cercare di recuperare fette di mercato.

Soprattutto per lo stabilimento di Porcia che è quello maggiormente colpito dal calo. Non caso - hanno spiegato ieri in assemblea - la linea dedicata al nuovo prodotto che avrebbe dovuto essere l’asso nella manica per cercare di sfondare, non sta andando avanti. E questo preoccupata. Tutti.


LICENZIAMENTI
Non a caso le organizzazioni sindacali a fronte di una esplicita richiesta di Electrolux di aprire, a fianco dei contratti di solidarietà, una procedura di licenziamenti volontari, si sono messi di traverso e non l’hanno accettata. «Del resto - spiega Gianni Piccinin, segretario Fim Cisl - non potevamo accogliere una richiesta simile anche perchè se è vero che oggi i volumi sono in calo, si sarebbe aperto un fonte legato a quale prospettiva futura poteva avere una fabbrica che perde altri lavoratori in linea». Già oggi, infatti, si 1492 dipendenti, la metà sono operai e il resto impiegati e tecnici. Aprire una procedura di licenziamento, pur volontario, avrebbe significato scendere ulteriormente con il numero di operai.


CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ 
Ad onore del vero c’è anche da aggiungere che l’azienda ha subito messo in campo la richiesta dei contratti di solidarietà, evitando, quindi, ogni accesso a uno stato di crisi con esuberi, cosa che comunque avrebbe potuto fare. Segno che - come detto all’incontro - crede in una ripresa del prodotto, pur non prima della seconda metà del 2025. Certo è che sempre l’azienda ha messo sul tavolo anche alcuni numeri che fanno paura. Già, perchè se l’assetto attuale dei lavoratori è previsto per la lavorazione di 750 mila lavatrici, la previsione per la fine del 2023 è di 585 mila pezzi. Con questi numeri Electrolux ha fatto presente al tavolo che sarebbero da licenziare 100 operai che si sommano ai 36 che se ne sono andati con la mobilità volontaria precedente. I contratti di solidarietà, almeno sino al giugno 2024 escludono questo scenario.


LA PROSSIMA MOSSA
A questo si tratta di correre e individuare il piano per mettere a terra l’operatività dei contratti di solidarietà. Il sindacato ha chiesto che siano interessati tutti i lavoratori, la rotazione, appunto per non far pesare a qualcuno troppe ore di solidarietà rispetto ad altri, ed ha chiesto anche che ci sia l’equità. Toccherà alle Rsu lavorare con l’azienda per trovare la quadra. I contratti di solidarietà prevedono 6 ore di lavoro pieno e due pagate a 5.5 euro lordi. A questo proposito c’è da dire che una volta avuto il via libera dal Ministero, ci sarà un incontro in Regione per chiedere i tre euro in più ad ora che sono stati stabiliti con una precedente legge. Soldi che aiutano la busta paga.


IL MINISTERO
È chiaro, però, che il problema resta a monte, ossia il fatto che la crisi dell’elettrodomestico è sistemica e che soluzioni possono arrivare dal Governo. «Per questo - conclude Piccinin - chiediamo un tavolo di confronto al Ministero del Made in Italy e la stessa Electrolux ha dato la sua disponibilità ad una discussione in sede istituzionale. In più sarà necessario anche discutere oltre che dell’elettrodomestico in generale, anche nello specifico di Electrolux». Prossimo confronto tra le parti è previsto per il 12 settembre. I contratti di solidarietà partiranno da ottobre. Il mese di settembre, per fronteggiare ilc alo dei volumi, ci saranno dai 5 ai 7 giorni di chiusura dello stabilimento.

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