Dalle parole (tante quelle degli ultimi anni) ai primi fatti.
L’ITER
La richiesta è chiara: istituire un vero e proprio divieto di transito da destinare ai mezzi pesanti (veicoli sopra le 3,5 tonnellate di peso) appena dopo la discesa dal ponte della Delizia, che superando il Tagliamento divide le province di Udine e Pordenone. L’operazione permetterebbe non solo di far respirare il nodo di Casarsa, ormai nella morsa dello smog e del traffico impossibile da più o meno un decennio, ma anche di dare sollievo agli altri comuni che si affacciano sulla statale, come ad esempio Zoppola e Fiume Veneto. Ad oggi, infatti, la direttrice scelta dai trasportatori è quella che da Osoppo porta a Codroipo (bivio Coseat) e che infine conduce i mezzi a Cimpello, passando da Casarsa. Si vorrebbe invece la creazione di una svolta obbligatoria verso la zona industriale Ponte Rosso (a San Vito) per portare poi all’imbocco della nuova circonvallazione, che sbuca direttamente a Villotta sull’autostrada A28. L’assessore Pizzimenti non ha chiuso la porta in faccia al sindaco di Casarsa e anzi ha promesso che si interfaccerà con Fvg Strade, l’ente gestore della Pontebbana. Toccherà ai sindaci, ora, dirottare la loro richiesta verso la società. Ma la prima mossa è stata fatta.