SAN VITO - «Nessuno mi restituirà mio marito, ma sapere che hanno catturato quello che gli ha sparato è un sollievo al cuore». Così Katherine Pina Agramonte, la moglie di Yancarlos, trentenne sanvitese ucciso con un colpo d’arma da fuoco durante una rapina nel quartiere di Cristo Rey a Santo Domingo lo scorso 16 gennaio.
IN TRIBUNALE
Settimana impegnativa per la famiglia di Yancarlos, che ancora non si arrende e cerca giustizia. Domani in tribunale a Santo Domingo l’udienza a carico del familiare che si trovava con lui quella sera e che il giorno dopo la tragedia, recandosi a uno sportello bancomat, avrebbe prelevato dal conto della vittima una somma di denaro di circa mille euro. Elemento che l’avrebbe portato a essere inserito tra i sospettati della lista. Al parente è stata applicata una misura cautelare con arresti domiciliari. «Secondo noi, lui è complice di tutto. Ha detto che aveva buttato via il bancomat di mio marito, ma mesi fa, quando lui era già agli arresti, mi è arrivata la notifica che qualcuno aveva tentato di prelevare dei soldi dal conto di Yanca, senza però riuscirci, perché era già bloccato. Fatta una verifica, ho visto che lo sportello era quello vicino a dove vivono i quattro responsabili della rapina armata. Quel parente ha sempre sostenuto che il conto bancario era diviso tra lui e Yanca, e che quando mio marito era in Italia, lui poteva utilizzarlo. Tuttavia, nessuno da lì ha mai effettuato bonifici o prelievi quando Yancarlos era qui».
Omicidio di Santo Domingo, la svolta delle indagini in un prelievo bancomat dal conto di Yancarlos
LA BANDA
Oltre al familiare, dei quattro che agirono quella notte, solo uno è ancora latitante. Uno dei malviventi è morto a seguito di un episodio di delinquenza locale. Il presunto assassino è stato arrestato, mentre il 19enne Daniel Ogando Soriano, presunto rapinatore è stato condannato a un anno preventivo di carcere e andrà a giudizio ultimo il prossimo 14 gennaio.