Ci sono aree, soprattutto in zone di montagna dove manca il medico di medicina generale e dove la carenza di servizi sanitari territoriali è ancora più evidente? Il “buco” potrà essere coperto dalla farmacia che sarà in grado di fornire all’utente - paziente un supporto per far fronte a queste carenze che riguardano parecchie aree del Friuli Venezia Giulia. Ovviamente la farmacia non potrà sostituire i medici e i servizi in senso letterale, ma diventerà un punto fondamentale in grado di erogare anche servizi sanitari per fronteggiare la crisi della carenza di medici e servizi nelle zone più disagiate del Friuli Venezia Giulia. È questo il progetto che la Regione - e nel dettaglio l’assessorato alla Salute - ha stipulato ieri con Federfarma.
L’assessore
«Le farmacie, ben 400 sul territorio del Friuli Venezia Giulia, hanno sempre rappresentato un presidio di salute molto importante per il cittadino, specialmente in aree della regione marginali, lontane dai centri abitati più grandi e in zone a bassa densità residenziale.
Le capacità
«La competenza e la prossimità che caratterizzano questi presidi di salute ha permesso di reggere l’urto della pandemia: basti pensare ai tamponi eseguiti, e senza contare la rassicurazione che questi professionisti hanno fornito alle comunità, in particolare nei momenti più difficili della diffusione dell’infezione» ha sottolineato Riccardi. «Da qui la scelta di siglare un accordo: è frutto di un importante lavoro di concertazione e condivisione di obiettivi e risultati fra Regione, Aziende sanitarie e associazione di categoria delle farmacie convenzionate con il Sistema sanitario regionale. Con la realizzazione di nuove progettualità e l’implementazione dell’esistente, l’accordo potrà contribuire a dare risposte importanti al cittadino. Due i finanziamenti specifici per le farmacie: 1,6 milioni di euro per l’avvio delle attività della “Farmacia dei servizi”, e 1,5 milioni di euro per il processo di digitalizzazione».
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Cosa faranno
Dagli esami del sangue sino alle campagne vaccinali, per poi passare alla verifica e all’appropriatezza delle cure. Sono solo alcuni dei servizi che saranno forniti dalle farmacie che si adegueranno all’accordo che è stato siglato ieri e che senza dubbio sarà molto utile per i pazienti, ma anche per cercare di liberare i presidi ospedalieri e quelli territoriali delle Aziende sanitarie regionali. «Le farmacie sono un patrimonio straordinario che può concorrere a dare risposte di salute importanti soprattutto in un momento in cui dobbiamo tenere conto della sostenibilità del sistema - ha ricordato Riccardi -. L’accordo prevede la realizzazione di un piano di sviluppo dei nuovi servizi con un’ampia gamma di attività, definendo l’avvio concreto delle attività della farmacia dei servizi: aderenza alla campagne vaccinali, esami ematochimici e strumentali per evitare di sovraccaricare gli ospedali, promozione della salute, aderenza terapeutica in maniera diffusa e omogenea sull’intero territorio regionale». Un tentativo, dunque, di cercare di dare risposte sempre più veloci e concrete alla ricerca dei cittadini di una sanità che funzioni e che rispetti i tempi.
