Medici in fuga prima della mannaia del governo sulle pensioni. Al Cro le prime richieste

La situazione sempre più complicata perché in corsia mancano specialisti

Lunedì 6 Novembre 2023 di Loris Del Frate
Medici in fuga prima della mannaia del governo sulle pensioni. Al Cro le prime richieste

La paura di avere una pensione decurtata, come prevede la Finanziaria nazionale se non ci saranno correttivi, ha già indotto alcuni medici del Cro e altri dell’Asfo a presentare la richiesta di pensionamento per non finire nella tagliola del Governo.

Sarebbe un problema serio per la sanità pordenonese, ma in generale per l’intero sistema sanitario regionale perchè arriverebbe in un momento in cui c’è già una profonda carenza di medici.


L’ATTACCO
«Il primo problema del servizio sanitario pubblico - è oramai appurato - riguarda la carenza di personale. Per questo va scongiurata la corsa alla pensione anticipata, con un’azione trasversale per trattenere i medici senza penalizzarli». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la norma introdotta nella finanziaria nazionale che taglio in maniera sostanziosa i futuri assegni. «Dopo il taglio alla spesa del 2019 e quota 100, ancora una volta il centrodestra, con la leva delle pensioni, spinge i medici a lasciare anticipatamente il lavoro, indebolendo ulteriormente un sistema già sofferente da tempo. I medici non vanno penalizzati e lasciati scappare, ma piuttosto premiati e trattenuti. La Regione Fvg, dunque, intervenga sul governo per bloccare la riforma e si attivi per migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende sanitarie. Infine – conclude – Riccardi chiarisca se si è già verificata un’impennata nelle domande di quiescenza».


LA PAGHE
Intanto sulla questione delle paghe più ricche ai medici di Udine e Trieste rispetto a quelli di Pordenone, torna l’ex senatore Franco Dal Mas. «A qualcuno - spiega - abbiamo pestato la coda, evidentemente! Sia Serracchiani che Conficoni tentano invano di negare che con la cosiddetta “riforma Serracchiani” la perequazione introdotta dalla giunta Tondo sia sparita. Piuttosto è vero il contrario, in quanto proprio con l’applicazione dei nuovi criteri previsti dalla riforma Serracchiani la sperequazione è riemersa, anzi è aumentata».


LA REPLICA
«Quanto allo scambio di lucciole con lanterne sollevato dall’ex direttore Giorgio Simon -va avanti Dal Mas - nel 2010 il finanziamento complessivo delle Aziende Sanitarie regionali e fondi di varia natura, compresi quelli per il personale, erano vasi comunicanti. E in effetti nella mia precedente nota si fa proprio riferimento al periodo antecedente al Decreto Monti quando, per l’appunto la previsione di un fondo aggiuntivo, introdotto dalla Giunta Tondo, poteva essere impiegato per gli aumenti del personale. Se è vero che, come ricorda Serracchiani, con il Decreto Monti si è introdotto il blocco dei fondi del personale, è altrettanto vero che se l’impossibilità di modificare i fondi accessori per il personale valeva per la giunta Serracchiani, vale altrettanto bene per la giunta Fedriga. Quindi, anche in questo caso le accuse appaiono assolutamente cedevoli davanti alla lamentata inerzia sul punto di cinque anni del governo Fedriga. Al Decreto Monti si sono succedute parziali modifiche e aperture in conseguenza di un’azione dell’attuale Giunta, che ha affermato il principio che in materia di fondi accessori del personale sanitario il Fvg, proprio perché al di fuori dal Sistema Sanitario Nazionale, non è soggette al principio del coordinamento di finanzia pubblica. Ciò potrà aprire, adesso, la strada alla perequazione dei fondi, che come ricorda Simon è questione complessa».

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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