Ecco come le mafie si spartiscono affari e territorio nella regione Fvg

Venerdì 14 Aprile 2023
Foto di Alexa da Pixabay

UDINE - Gli ingenti investimenti finalizzati alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali, nonché i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la Regione, "potrebbero rappresentare in Friuli Venezia Giulia, data la "strategica" posizione geografica, una forte attrattiva per le organizzazioni criminali da sempre inclini ad estendere i propri interessi illeciti in settori economicamente appetibili dei territori del nord Italia". A metterlo nero su bianco la Direzione Investigativa Antimafia, nella sua consueta relazione semestrale, diffusa ieri e relativa alla prima metà del 2022.

QUADRO TERRITORIALE
Le attività d'indagine condotte nel tempo hanno evidenziato, nel territorio regionale, sempre secondo quanto si legge nella relazione, la presenza di proiezioni delle "mafie tradizionali", riconducibili soprattutto alla ndrangheta, che mirano a infiltrarsi nel circuito economico legale mediante soggetti organici o vicini alle ndrine, presenti da anni in quest'area nel settore edile, estrattivo e del trasporto per conto terzi. Alcune evidenze investigative hanno documentato anche l'attivismo, nel contesto friulano, di soggetti collegati a "cosa nostra", in passato coinvolti in importanti inchieste di mafia e con interessi economici nel settore immobiliare. Per ciò che attiene alla presenza di soggetti appartenenti all'organizzazione criminale campana e, più nello specifico alla camorra, è stata riscontrata nel tempo la presenza, in particolare, nel territorio del litorale friulano sino alla cittadina di Caorle (Ve), di soggetti con interessi economici nei settori della ristorazione e del commercio al dettaglio di abbigliamento. Inoltre, pregresse attività investigative hanno documentato la commissione di truffe, frodi fiscali, traffici di armi e stupefacenti, nonché reati predatori, ad opera di soggetti "vicini" alla criminalità organizzata campana.
Nel passato, inoltre, è stata accertata anche la presenza stanziale di sodalizi criminali pugliesi, in particolare, nella provincia di Udine.

Più recentemente si sono registrate, invece, forme di "pendolarismo criminale" finalizzate alla commissione di gravi reati predatori. In provincia di Trieste, anche se non in forma stabile, si conferma la presenza di consorterie criminali di tipo mafioso, con particolare riferimento a quelle campane. Nel capoluogo, un'attenzione istituzionale particolare è dedicata all'attività di monitoraggio delle procedure di assegnazione dei finanziamenti pubblici, al fine di evitare l'eventuale infiltrazione delle consorterie mafiose.


RICICLAGGIO
Nella relazione vengono riprese poi le parole del Procuratore Distrettuale di Trieste, Antonio De Nicolo, il quale, durante un seminario di formazione organizzato a Udine dall'Osservatorio regionale antimafia ha messo tutti in guardia: «la criminalità organizzata ha un forte interesse a immettere denari di provenienza illecita nel mercato legale. Qui c'è un fiorente interscambio economico e fare affari può essere facile: il riciclaggio è il reato che temiamo di più. E, in questo senso, preoccupa la criminalità cinese, che fa uno smaccato uso di contanti e ha interesse a muoverli». De Nicolo affermava, inoltre, che «in regione tendenzialmente non si spara, ma da tempo le mafie hanno capito che è meglio entrare nei circuiti economici legali. Lo scenario post pandemia potrebbe indurre la criminalità organizzata a penetrare nell'economia legale anche approfittando delle agevolazioni concesse alle aziende che hanno subito perdite. Oppure prestando denaro ad imprenditori in difficoltà, non solo con la formula del prestito che può diventare usura, ma anche con la mossa, ancor più subdola, dell'ingresso nel capitale sociale».


ATTIVITÀ DI CONTROLLO
Permane l'impegno da parte degli organi competenti al costante monitoraggio verso le attività a maggiore rischio di infiltrazione mafiosa. Al riguardo, nella Regione, sin dal 2017, ricorda sempre la relazione, sono stati potenziate le procedure mirate alla protezione del tessuto economico, anche mediante la costituzione di un Osservatorio Regionale Antimafia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci