Così le mafie allungano le mani sul Friuli VG: «Flussi di capitali da tenere sotto controllo»

Il procuratore De Nicolo: "Non ci sono insediamenti ma molti interessi. Attirano gli investimenti che l'Europa sta dando alla regione"

Lunedì 4 Aprile 2022
Agente della Dia al lavoro

TRIESTE - «Possiamo parlare di Friuli Venezia Giulia come 'isola felice' nel senso che qui non ci sono insediamenti stanziali» della criminalità organizzata. «Non ci sono locali della 'ndrangheta, né insediamenti stabili della camorra e di cosa nostra, ma ci sono interessi di tutte e tre queste forze del male. Quindi l'attività della Dia, della Procura e di tutte le forze di polizia, deve mirare a sventare queste attività insidiose. Ci sono capitali che vengono da lì».

Lo ha affermato il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, a margine del convegno «Criminalità transfrontaliera. Cooperazione di polizia e giudiziaria», oggi a Trieste. «Queste organizzazioni - ha aggiunto - guardano con interesse agli investimenti che l'Europa sta dando alla nostra regione.

La mia attività verso la polizia giudiziaria, i carabinieri, la polizia, la Dia e la gdf sprona loro a non cessare di controllare mai con attenzione i flussi di capitale». 

 La cooperazione transnazionale nella lotta alla mafia «esiste» ma «va opportunamente sempre migliorata e rinverdita. Non bisogna mai sedersi sugli allori e considerare le tappe acquisite -  ha affermato De Nicolo -. La conoscenza dei rispettivi ordinamenti giuridici e delle capacità operative di ciascuno Stato sono il segreto per riuscire a sconfiggere le forze malavitose all'interno dei rispettivi Paesi. Conoscere gli ordinamenti dei paesi vicini è un dovere per una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia». La mafia, ha aggiunto De Nicolo, «ha superato da decenni i confini nazionali. La mafia non uccide più e investe. Lavora con i computer con cui sposta somme di denaro enormi e lavora disinteressandosi delle forze di polizia e dei rispettivi confini di Stato. È bene quindi che le forze di polizia si attrezzino per essere competitive con loro sia da punto di vista tecnologico che della capacità di spostamento». In Fvg la criminalità non ha insediamenti stanziali, ha aggiunto, «ma ci sono interessi... e ... non bisogna cessare di controllare mai con attenzione i flussi di capitale». Secondo il procuratore distrettuale della Procura di Capodistria, Katjusa Poropat, «in Slovenia emergono forme sempre più sofisticate di criminalità organizzata. Nessun Paese è più in grado di combatterla da solo. La cooperazione internazionale è fondamentale». Tra il 2020 e il 2021, ha quindi affermato il Procuratore austriaco di Klagenfurt, Joseph Haissl, è «preoccupante l'incremento di circa il 57% delle organizzazioni criminali» registrato in Austria. Per contrastare il fenomeno, anche oltre i confini, «i fascicoli elettronici possono essere un vantaggio».

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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