Grandi opere e Pnrr, ci sono i soldi ma non i lavoratori. Petrucco: «Servono 65mila migranti»

Venerdì 7 Luglio 2023 di Antonella Lanfrit
Un cantiere della Icop

UDINE - «Dare continuità a una cultura e a uno stile, all'entusiasmo dell'intraprendere e all'idea dell'impresa come comunità e come soggetto sociale aperto». In sintesi, agli asset immateriali che il nonno, l'ingegner Paolo Petrucco, ha saputo trasfondere nell'attività imprenditoriale quella Icop di Basiliano che oggi è azienda di livello internazionale nel settore delle costruzioni e nelle opere speciali in ingegneria e nei legami con le persone e il territorio in cui ha operato, attivandosi per una scuola di arte e mestieri in Sud Sudan ma anche fermando tutti i lavori dell'azienda nel 2003 per adoperarsi a ricostruire in soli 7 giorni un ponte sul Fella e ricollegare a Pontebba la comunità di Pietratagliata, rimasta isolata per l'alluvione di fine agosto.

LE RICHIESTE
Uno stile quello della famiglia, ma anche la necessità di confrontarsi con le necessità del momento. «La carenza di manodopera anche nel settore delle costruzioni è un vero problema: secondo i dati elaborati dal centro studi Ance, solo le opere infrastrutturali legate al Pnrr richiedono almeno 65mila nuovi ingressi in due anni, di cui 11mila tecnici, e il sistema universitario italiano sforna ogni anno solo 7mila ingegneri e 5.800 geometri. Quindi una parte del problema andrà sicuramente risolta anche con progetti d'immigrazione mirata e qualificata». Lo ha detto sempre Pietro Petrucco che è anche vicepresidente nazionale dell'Ance e presidente designato della Federazione dei costruttori europei. «Dobbiamo sicuramente ricorrere al lavoro dei migranti - ha proseguito -, ma dobbiamo anche mettere in campo altri strumenti, le imprese devono fare la loro parte e lo stiamo facendo anche noi a livello di associazioni».

LE FINALITÁ
Sono state raccontate le finalità per le quali è nata la Fondazione Paolo Petrucco, presentata ieri dalla famiglia del fondatore della Icop - la moglie Liana Zoffi, i figli Vittorio e Piero Petrucco e i nipoti - a Udine nella recuperata Torre di Santa Maria, la Vetrina dell'ingegno degli industriali friulani.

L'anima della Fondazione l'ha delineata il presidente, Giacomo Petrucco, nipote di Paolo ed espressione della quarta generazione della vicenda imprenditoriale di famiglia. «Molti di noi perseguono strade diverse ha raccontato riferendosi a tutti i suoi cugini -, ma pensiamo che il passaggio generazionale nel nostro caso significhi prima di tutto l'impegno a portare avanti in prima persona l'idea profonda che l'ha animata, magari sviluppandola anche in capi nuovi».

IL NONNO
A Francesco Petrucco, per ora l'unico nipote in azienda, il compito di ricostruire il profilo del nonno imprenditore che «si confrontava con tutti, e a tutti trasmetteva il senso di responsabilità verso l'impresa e al tempo stesso faceva sentire l'importanza di ciascuno nella crescita della stessa». Per questo, ha considerato il figlio Piero, amministratore delegato di Icop, «trovo la Vetrina dell'Ingegno il luogo molto adatto per presentare la fondazione intestata a una persona che ha sempre dimostrato fantasia e ingegno, due presupposti fondamentali per fare impresa. Dalla saldatura di due pilastri, ingegno e attenzione sociale, è derivata l'essenza della nostra impresa, che attraverso la fondazione pensiamo di coltivare».

I PROGETTI
Iniziativa nuova della Fondazione, rispetto all'attivismo sociale già insito nella Icop, è la pubblicazione di un bando https://.fondazionepetrucco.it per una borsa di studio (5mila euro) per sostenere un soggiorno di studio all'estero di uno studente o studentessa in ingegneria civile. Domande entro il 31 ottobre. Attraverso la Fondazione poi si seguiranno le attività avviate dall'impresa benefit, a partire da quelle in Sud Sudan. Qui dal 2006 si opera lungo quattro fronti principali: la scuola arte e mestieri, l'azienda agricola sostenibile, l'incubatore d'impresa per i giovani locali, orti e progettualità per l'impiego femminile.

VICINI DI CASA
Icop è inoltre attiva dal 1994 con l'associazione onlus «Vicini di casa», che gestisce circa 160 unità abitative in Friuli per facilitare l'accesso alla casa da parte di cittadini italiani e stranieri. «Il disagio è cambiato in questi anni ha aggiornato Piero Petrucco e oggi presenta una presenza significativa di uomini adulti separati». L'onlus è attiva anche nel supportare anziani con demenza senile e persone colpite da Alzheimer, con la "Casa di Tino" e il "Giardino Alzheimer". Diversi poi i sostegni a progetti e festival culturali.
 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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