Fvg. Finisce lo stato di emergenza e tornano le gite scolastiche, ma solo di un giorno

Martedì 12 Aprile 2022 di D.L.
Fvg. Finisce lo stato di emergenza e tornano le gite scolastiche, ma solo di un giorno

Con la fine dello stato di emergenza tornano anche le mitiche gite scolastiche. Dopo due anni di stop gli studenti chiedono in massa di poter andare il viaggio. E con i primi giorni di aprile, in particolare negli istituti superiori, si è scatenata una sorta di corsa contro il tempo per organizzare le gite di istruzione.

Per farle, infatti, restano soltanto poche settimane. Quelle di aprile e di maggio. Mese, quest'ultimo, che è stato derogato dalla stragrande maggioranza dei dirigenti scolastici per le classi quinte. Anche se il consiglio alle classi dei maturandi è di organizzare il viaggio quanto prima in modo da evitare l'ultimo periodo di maggio, quello più a ridosso dell'esame di maturità. Nella maggior parte delle scuole i presidi e i consigli di istituto hanno optato, visti i tempi stretti, per gite di una giornata. Anche se non manca qualche caso in cui i dirigenti, per gli studenti più grandi di quarte e quinte, hanno consentito anche gite di più di un giorno, in qualche caso anche all'estero.


DOPO DUE ANNI


Sono tanti gli studenti pronti a partire. Anche se sanno che la gita sarà tipo mordi e fuggi, una giornata magari con una notte fuori. Il viaggio di istruzione, siamo appena usciti dall'emergenza, non prevede grossi spostamenti. Le mete alternative fanno concorrenza a quelle più tradizionali. Anche se la gita sarà prevalentemente in Italia, con andata e ritorno in 24 ore. Va però detto che qualche scuola ha tentato di fare delle prove tecniche di normalità sin dai primi mesi dell'anno scolastico in corso. Ma in genere le limitazioni hanno condizionato la prima parte dell'anno scolastico: erano consentiti spostamenti solo da zona bianca a zona bianca. Ora invece si riparte, anche se molto spesso rimanendo in Italia, nelle regioni limitrofe o nei luoghi d'arte più gettonati di sempre. Non c'è alcun regolamento ministeriale da rispettare: le norme sono quelle generali per mezzi pubblici, alberghi e visite museali. E con contagi ancora alti e tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina per le scuole la scelta più ovvia deve essere sembrata quella di restare in Italia: secondo un sondaggio recente il 92% rimarrà all'interno dei nostri confini. Le mete più gettonate? Tre grandi città: Venezia, Napoli, Roma e Firenze. Ma circa un quinto (18%) si orienterà su destinazioni meno inflazionate, magari andando alla scoperta dei propri territori. Esigua, invece, la quota di chi andrà all'estero, meno dell'8%. La meta regina, in questo caso, è Barcellona; a seguire, seppur staccatissime, Madrid e Amsterdam; vanno forte anche le capitali più piccole, forse scelte per evitare situazioni affollate.


I DIRIGENTI


«Visto il non troppo tempo a disposizione - sottolinea Simonetta Polmonari, dirigente dell'Isis di Sacile e dell'istituto professionale di Brugnera - abbiamo preferito con il Consiglio d'istituto indicare viaggi didattici di un giorno. Le richieste sono tantissime, questo è normale e giusto dopo due anni di blocco dei viaggi di istruzione. È un momento - aggiunge la preside - importante per i ragazzi al di là della scuola in presenza. Si stanno organizzando molto anche da soli e come classi, visto che la segreteria non riesce a seguire tutti. Le mete principali sono Venezia, dove in questo momento ci sono interessanti mostre d'arte, Trieste, Bologna e Firenze dove è possibile andare comodamente in treno. Ricominciamo con viaggi brevi, l'importante è che si possano fare». Anche al Liceo Grigoletti di Pordenone prevale la gita di un giorno o con una sola notte fuori. «I viaggi in giornata - sottolinea la preside Ornella Varin - sono la maggioranza. Ma qualche classe che si era organizzata per tempo è riuscita a organizzare viaggi anche di tre o quattro giorni. Qualche classe andrà anche all'estero, Vienna e Parigi le destinazioni». Il poco tempo che separa dalla fine dell'anno e dagli esami non consente di più. «Ma docenti e studenti - aggiunge la dirigente - hanno già cominciato a programmare per il prossimo anno le uscite lunghe. Come per esempio i quattro giorni verdi, abbinati ai programmi di scienze, in parchi o aree protette per studiare l'ambiente. Il prossimo anno ripartiranno anche i progetti per l'indirizzo linguistico che porteranno gli studenti all'estero ospiti di famiglie, progetti che in questo momento sono più complicati da organizzare».
 

Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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