Ladri sommelier sbancano la cantina del Pedrocchino: rubati vini pregiati per 200mila euro

Venerdì 1 Aprile 2022 di Denis De Mauro
Il Pedrocchino di Sacile
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SACILE - Non un saccheggio, un raid da topi d'appartamento ma un accurato furto delle bottiglie più preziose. Un centinaio, forse 120, l'inventario è ancora in corso, quelle sottratte da ignoti dalla preziosa cantina del noto Ristorante Il Pedrocchino di Sacile. Il furto scoperto dal titolare la mattina di domenica 27 marzo ha portato un bottino ingente ai furfanti che l'hanno perpetrato. Lo storico Patron del locale, Gianpiero Dalla Torre, stima un danno che oscilla tra i 160 e i 200 mila euro. Una bella cifra, ma motivata. Si sono portati via vini Bordeaux e della Borgogna, oltre ad una rara bottiglia di Champagne Dom Perignon da 6 litri, in una speciale confezione in alluminio prodotta in soli 36 esemplari l'anno.

LADRI ESPERTI
Le caratteristiche della razzia sono dunque quelle del furto su commissione. «Nessun dubbio, non hanno rotto o spostato nulla, non hanno toccato altro, seppur la cantina del Pedrocchino conservi circa 50mila bottiglie: sono andati a colpo sicuro, conoscevano il valore di quei vini», conferma il titolare del ristorante.

Resta da capire chi e come abbia agito. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Sacile, ai quali Dalla Torre si è già presentato per sporgere denuncia.

LE INDAGINI
Le indagini sono in corso, purtroppo gli investigatori non potranno contare sulle chance che possono derivare da un intervento tempestivo. Il furto, infatti, è stato scoperto con qualche giorno di ritardo. Inizialmente, infatti, un cancelletto sul retro trovato forzato mercoledì 23 marzo aveva insospettito il titolare. Era stato controllato il locale, ma essendo tutto a posto al suo interno, l'ispezione del personale non si era spinta fino a una disamina minuziosa della cantina, che a sua volta sembrava non aver avuto visite. Chi è entrato e ha rubato ha fatto le cose per bene: probabilmente un colpo studiato a lungo anche nei dettagli.

I SOSPETTI
Dalla Torre esclude un qualsiasi coinvolgimento del personale: «Sono persone che lavorano qui da tempo, mi fido di loro». Nel noto locale sono impiegati anche i suoi due figli, uno in cucina e l'altro ai tavoli, eredi della passione paterna. Tornando al bottino, purtroppo si tratta di piccoli tesori che il locale non aveva assicurato. «Difficile trovare una compagnia che copra questo genere di rischi, si tratta di bottiglie molto particolari e anche parecchio costose», conferma sconsolato Gianpiero Dalla Torre. Bottiglie scelte con molta cura, sempre in prima persona, perché, oltre che titolare, Dalla Torre è anche l'esperto del ristorante in quel settore. Racconta che il vino lo sceglie in vendemmia, ma la consegna avviene ben quattro anni dopo. Ci vogliono conoscenza e capacità per fare scelte che, se azzeccate, diventano veri e propri investimenti.

LA CANTINA
La cantina del Pedrocchino è stata costruita negli anni con sapienza e cura. Un furto di questo tipo ha, per il vero esperto di vini, un che di sacrilego. «Si tratta di bottiglie anche difficili da piazzare, come i quadri o altre opere d'arte hanno canali di vendita privilegiati e particolari», spiega Dalla Torre, che tutto sommato sembra prendere con filosofia il colpo subito. «Tocca, altrimenti monta la rabbia. Il vero dispiacere è che molte di quelle bottiglie semplicemente non sono più riacquistabili, non le ritroverò sul mercato». La speranza è dunque tutta nelle indagini in corso. Nel frattempo, il furto subito non cambierà le abitudini del Pedrocchino.
 

Ultimo aggiornamento: 18:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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