Falde inquinate, dalle fontane acqua non potabile: «Troveremo atrazina ancora per molti anni»

Mercoledì 4 Gennaio 2023
Acqua non potabile dalle fontane di Pordenone

PORDENONE - Ci si riprova, ma non c'è grande ottimismo. Il Comune, dopo l'affidamento delle scorse settimane, ha iniziato di nuovo ad interrogare le fontane e i lavatoi della città, alcuni dei quali storici.

Lo sta facendo da ieri, 3 gennaio,  grazie all'aiuto degli esperti dell'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, ai quali è stato conferito l'incarico: l'obiettivo è quello di capire se l'acqua che sgorga dalle fonti cittadine sia tornata potabile o meno.

IL QUADRO
«Il dato interessante - ha spiegato l'assessore comunale all'Ambiente, Monica Cairoli - sarà quello relativo ad eventuali cambiamenti dello stato delle falde in seguito alla grande ondata di siccità avvenuta questa estate». Le indagini, fatte di campionamenti su base scientifica, dovrebbero terminare già oggi. Poi si dovrà dare il tempo agli esperti dell'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale di analizzare i campioni e di consegnare il responso al Comune di Pordenone. La ricerca sarà finalizzata a sondare la qualità dell'acqua e la presenza o meno di inquinanti.

LE PROSPETTIVE
Il problema è principalmente uno: le falde più superficiali risentono delle cattive abitudini dei decenni passati, quando in agricoltura si utilizzavano fitofarmaci e pesticidi che ora sono assolutamente vietati. Il risultato? I metaboliti di quelle sostanze, atrazina in testa, si trovano ancora nell'acqua che poi sgorga dalle fontane. «E purtroppo - spiega Lucio Bomben, direttore del dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale - rischiamo di trovare queste sostanze ancora per diversi anni». Le previsioni per l'esito dell'indagine condotta dal Comune e messa in campo materialmente dall'AsFo, quindi, non sono affatto positive. Il rischio concreto è quello che il responso sia uguale a quello emerso nel 2021, anno dell'ultima analisi sulle fontane. Allora era stata decretata la non potabilità di diverse fonti.

LA MAPPA
La situazione era rimasta pressoché la stessa: se prima da 38 tra fontane e lavatoi presenti in città da 27 non usciva acqua potabile, adesso sono 12 i siti in cui l'approvvigionamento è consentito. Ovviamente senza incorrere in rischi per la salute delle persone. Ad ottenere la potabilità dell'acqua la fontana di via Amalteo (tra i civici 15 e 17 del quartiere di San Gregorio), del lavatoio di via Vecchia di Corva (vicino al civico 18), del lavatoio di via Villanova di sotto (vicino a villa Cattaneo), di quelli che si trovano a Vallenoncello in via Cadel 14 (erogatore sinistro) e in via Valle (civico 44, erogatore destro). A Borgomeduna disco verde per le fontane in via Udine (vicino alle scuole elementari), via Mantegna (vicino al civico 50) e per il lavatoio di via Meduna (vicino al civico 38). A Torre via libera per il lavatoio vicino al civico 36 di via Baracca e per quello al 3 di via Monte Grappa, mentre nella zona centrale della città la potabilità è stata data alla fontana di piazza San Marco. Ammonio e ferro, in particolare, avevano spinto l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale a non concedere la potabilità agli altri lavatoi e fontane. In città continua inoltre ad esser presente l'atrazina.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci