Mik, il musicista dei Boulevard: «In ospedale per Covid, tra la vita e la morte ho riscoperto la fede»

Lunedì 27 Settembre 2021 di Alberto Comisso
Michele Stefanuto con la compagna Giulia e il loro bimbo
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PORDENONE - «Ho avuto tanta paura. Tutti, in questo momento, hanno paura. Io però ce l’ho fatta e, mentre ero in un letto del reparto di semi intensiva dell’ospedale, con il casco ventilatorio in testa, ho ritrovato la fede. Io che sono sempre stato ateo e che ho aborrito le organizzazioni religiose». Michele Stefanuto, cantate, chitarrista e compositore del gruppo musicale Mik & The Boulevard II, ha lasciato venerdì l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone dopo un calvario durato otto giorni.

Giorni che non sembravano finire più. Giorni di paure, ansie e angosce. Paura di non rivedere più la sua compagna, Giulia, e il figlioletto di soli 20 mesi. Michele, per tutti Mik, 36 anni di Cordovado, ha vinto la sua battaglia con il Covid-19.

IL TEST
Un virus subdolo che, come ripeterà in più occasioni, si è manifestato con tutta la sua pericolosità quando i sintomi di una normale influenza erano praticamente scomparsi. E lui, direttore area marketing di una nota azienda, sarebbe stato (quasi) pronto per tornare  al  lavoro. Stefanuto ha scoperto di essere positivo al Coronavirus il 9 settembre con un test rapido. «Avevo un po’ di febbre, niente più. Essendo un po’ sovrappeso, con un medico ho stabilito il percorso migliore da intraprendere a base di eparina e cortisone. In questo anno e mezzo di pandemia – sottolinea – sono sempre stato molto attento, forse sin troppo. Per me uso della mascherina, gel igienizzante e distanziamento sociale sono stati il pane quotidiano. Purtroppo, nonostante tutto, il Covid ha colpito anche me».

IL RICOVERO
Dopo una convalescenza di cinque giorni, Mik, se non fosse stato per il tampone ancora positivo, avrebbe ripreso in mano la sua vita. Non avrebbe mai immaginato che da lì a poco la situazione sarebbe drasticamente precipitata. «Il pomeriggio del 17 settembre – racconta – la saturazione dell’ossigeno è andata sotto il 90 per cento. È lì che ho avuto paura. In ospedale i medici mi hanno spiegato che il Covid si manifesta inizialmente come una semplicissima influenza e i guai cominciano quando il virus arriva ai polmoni». Stefanuto ha cominciato a non respirare. E nemmeno l’ossigeno, che gli è stato subito somministrato a casa, lo stava aiutando. Da lì la decisione di chiamare, nel cuore della notte, un’ambulanza . «Mi sono lasciato dietro la porta di ingresso – si commuove – senza più sapere se avrei più rivisto la mia famiglia».

LA FEDE
All’ospedale di Pordenone è arrivato in condizioni gravi. «I miei polmoni – ammette – funzionavano al 50 per cento». È in quel momento che è iniziata la vera battaglia di Michele. «Quando lotti tra la vita e la morte – sottolinea – ti aggrappi a qualsiasi cosa. Sentivo che dovevo reagire, che dovevo farcela anche per mio figlio. Posso dirlo? Ho ritrovato la fede, io che dieci anni fa ho scritto la canzone “Ave Maria” senza sapere nemmeno il perché. Mi avevano convinto che era una preghiera laica, io me ne vergognavo».

LA BATTAGLIA
Nel reparto di semi intensiva è iniziata la sua lotta al Coronavirus. «Ho seguito alla lettera quello che mi dicevano medici e infermieri, veri e propri angeli. Stavo per ore a pancia in giù e, a causa del casco ventilatorio, di notte avevo le allucinazioni. Ma non ho mai mollato. Mi sono sottoposto al dolorosissimo test dell’emogas, che permette di misurare le pressioni parziali dei gas arteriosi e il ph del sangue: sentivo gli altri pazienti urlare, era bruttissimo». Dopo otto interminabili giorni, il calvario è finito. «Cure mediche, testa e anima avevano vinto sul virus», esulta Mik. Non gli rimaneva altro, a quel punto, che salutare il suo compagno di stanza («Ci siamo aiutati a vicenda, tra noi è nato un bellissimo rapporto») e tornare nella sua casa di Cordovado. Da Giulia e dal suo bimbo. «Quando ho aperto la porta mi sono sentito dire: Bentornato, ti amo». Il regalo più bello.

Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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