In Veneto c'è un toro che vale un milione di euro: si chiama Miura e ha un dono

Sabato 25 Settembre 2021 di Teresa Infanti
Miura, il toro da un milione di euro, con il presidente della Regione Luca Zaia
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CAORLE (VENEZIA) - «Miura è il nostro Varenne, un campione, un orgoglio veneto». Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha fatto visita ieri alla sede operativa di Intermizoo a Vallevecchia, per vedere da vicino i risultati raggiunti dall'Istituto interregionale che, grazie alla scienza, è riuscito a far crescere dei tori che fanno del centro di Caorle il polo della qualità genetica per la zootecnia da latte a livello mondiale.


Al primo posto delle nuove classifiche tecniche che stabiliscono il valore riproduttivo dei tori di razza Frisona, riproduttori di vacche da latte, c'è appunto Miura, un toro di 6 anni che vale un milione di euro e che, con il suo Dna, genera vacche che producono latte di altissima qualità.

Nei successivi tre posti della classifica, Intermizoo ne ha piazzati altri tre: Kubrik, Pepsol e Nebual. Intermizoo, proprietaria di oltre 230 tori di razza Frisona, è una società controllata dalla Regione attraverso Veneto Agricoltura e da Arav, l'associazione degli allevatori veneti. Detiene circa il 60% della qualità del patrimonio nazionale, fatturando 6 milioni di euro. A Vallevecchia si trovano le stalle dei tori in produzione ed un laboratorio di analisi tra i più all'avanguardia d'Europa, dove viene svolta tutta l'attività di prelievo, lavorazione e stoccaggio del seme. «Dai tori selezionati a Vallevecchia spiega il direttore dell'Istituto, Francesco Cobalchini - produciamo oltre un milione e 200mila dosi di seme ogni anno, che esportiamo in 55 Paesi, non solo in Europa, ma anche in Giappone, Cina, Pakistan, America e Nord Africa». Ogni dose di seme convenzionato, cioè non lavorato, vale circa 17 euro, mentre un seme sessato, che ha una probabilità del 90% di produrre vitelli di sesso femminile, ne vale 40. «Da sempre aggiunge Cobalchini collaboriamo con l'Università di Padova, con l'obiettivo di anticipare i tempi e prevedere le richieste e l'evoluzione del mercato. Puntiamo ad ottenere tori sani, che non hanno bisogno di antibiotici e che riescono a generare figlie in grado di produrre un latte che può essere trasformato in maniera più efficiente in formaggio. Con il progetto Pro Caseus abbiamo introdotto un nuovo indice per misurare la qualità del latte: stimiamo un aumento di produzione di formaggio fino al 10%». «Questo tipo di genetica veneta - commenta Zaia è prima a livello mondiale, soprattutto con il toro Miura, che è la nostra star. Con Veneto Agricoltura continuiamo a fare ricerca a 360 gradi a favore del comparto agricolo, che fattura 6 miliardi di euro in Veneto e che fa della nostra agricoltura la seconda a livello nazionale». 

Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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