Codenons. La madre poliziotta fu infettata da un migrante e morì di meningite: oggi la figlia agente ritira per lei la medaglia d'oro

Sabato 7 Ottobre 2023 di Marco Corazza
Medaglia d’oro a Mirca Bergamo (a sinistra), poliziotta vittima del dovere. A destra con la figlia Vanessa che ha ritirato il premio

CORDENONS (PORDENONE) - Orfane della mamma morta a causa della meningite mentre trasferiva un immigrato ammalato: a distanza di 24 anni la primogenita, sulle orme della madre, ritira la medaglia d’oro. Il riconoscimento è per Mirca Bergamo, assistente capo della Polizia ferroviaria di Venezia al posto Polfer di Portogruaro, deceduta Il 22 febbraio del 1999 a causa di uno shock settico da meningite. Un’infezione che la poliziotta contrasse a seguito di ripetuti servizi di traduzione e accompagnamento degli immigrati. Allora, nonostante le accortezze, l’assistente capo della Polizia fu infettata da un cittadino extracomunitario ammalato di meningite. Lei se ne accorse troppo tardi quando, mentre stava allattando la più piccola delle tre figlie di appena un anno, fu colpita da un fortissimo mal di testa.

Mirca, che era a letto con il marito, riuscì solo a girarsi per chiedere al coniuge di tenere in braccio la bambina. Per la poliziotta non c’era più tempo. Morì subito dopo. Il tempo per la poliziotta di Portogruaro si è fermato a 34 anni, minando anche quello delle tre figlie Vanessa, Tatiana ed Emanuela rimaste orfane rispettivamente a 10, 8 anni e 1 anno. Tre bimbe la cui vita è cambiata in un attimo.

IL RICONOSCIMENTO

Il 29 settembre scorso, in occasione di San Michele patrono della Polizia, la primogenita Vanessa che vive a Cordenons e ha seguito le orme della mamma, ha ritirato in Municipio a Valvasone dal questore di Pordenone Luca Carocci la Medaglia d’oro per merito civile in memoria di Mirca Bergamo. Una delle prime donne entrate nella Polizia di Stato con il primo corso per “agente di polizia” loro riservato nel 1986. Fu destinata al corso di formazione nella scuola allievi agenti di Bolzano e quindi al Compartimento Polizia ferroviaria di Venezia; poi riuscì ad avvicinarsi alla famiglia ottenendo il trasferimento alla Polfer di Portogruaro. Nell’iconografia orientale e occidentale, San Michele Arcangelo viene rappresentato con simboli come la spada e la lancia, guardiano contro le forze del male. Per questo San Michele Arcangelo è stato proclamato patrono e protettore della polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 «per la lotta che il poliziotto combatte tutti i giorni come impegno professionale al servizio dei cittadini».

LA NONNA

Lo stesso spirito che ha spinto e contraddistinto Mirca e Vanessa ad arruolarsi nella Polizia di Stato. Una cerimonia anticipata dalla messa che è stata celebrata dal vescovo della Diocesi Concordia-Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini e seguita dalla consegna delle premiazioni alla presenza delle autorità del territorio, prefetto, questore e familiari dei caduti della Polizia di Stato. Nella sala Roma, all’interno del palazzo comunale di Valvasone il questore di Pordenone ha consegnato i riconoscimenti agli agenti che si sono distinti in operazioni di polizia giudiziaria e soccorso pubblico, nonché le medaglie di commiato del Capo della Polizia. Il riconoscimento, rilasciato dal ministero dell’Interno come status di vittima del dovere, è arrivato nelle mani della figlia Vanessa. Agli amici la poliziotta ha confessato di essere orgogliosa per aver ricevuto la medaglia «a ricordo della nonna» che i suoi due figli non hanno mai conosciuto. 

Ultimo aggiornamento: 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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