Alla Coop Noncello 40 anni all'insegna di utile e occupazione

Lunedì 30 Maggio 2022 di D.L.
Alla Coop Noncello 40 anni all'insegna di utile e occupazione

ROVEREDO IN PIANO - Nell'anno del quarantesimo dalla sua fondazione la Cooperativa Noncello mette a segno uno dei migliori risultati della sua lunga storia. Il bilancio del 2021 - i soci si sono ritrovati in assemblea sabato scorso nella sede di Roveredo in Piano, storico quartier generale della società che ormai opera anche oltre i confini del Friuli Venezia Giulia - vede i ricavi superare quota 14 milioni di euro.

L'utile di esercizio è stato di 630 mila euro, mentre il patrimonio netto della società si è consolidato a 3,5 milioni di euro. Un bilancio che consentirà la redistribuzione di parte dello stesso utile, per complessivi 75 mila euro ai soci lavoratori.


LA CRESCITA
Il numero dei lavoratori, tra soci e dipendenti, è salito a oltre settecento unità. Tra questi - essendo la società una cooperativa di tipo B, con l'obbligo di inserimento di una quota di persone svantaggiate - oltre duecento rientrano nelle categorie ritenute svantaggiate e tutelate dalla specifica legge del 1991. «Il risultato che si è ottenuto - ha sottolineato a margine dell'assemblea il presidente della Coop Noncello, Stefano Mantovani - è straordinariamente positivo e conferma il trend degli ultimi anni che ha portato al consolidamento del patrimonio. Per questo motivo abbiamo in previsione - aggiunge - la destinazione di una parte dell'utile raggiunto come ristorno ai soci di una realtà attiva e solida in grado di premiare i propri lavoratori. I numeri raggiunti l'anno scorso - va oltre il numero uno di una delle società più importanti nel Nordest nell'ambito della cooperazione sociale - sono una ulteriore conferma che non solo abbiamo superato bene anche le difficoltà che nell'ultimo biennio ci ha posto di fronte, come tutti gli altri comparti dell'economia, l'emergenza della pandemia. Ma mostrano una ulteriore crescita che nell'ultimo decennio ci ha allontanato dal drammatico rischio della messa in liquidazione che avevamo sforato nella grande crisi del 2008-2009». Un momento, quello della recessione di oltre dieci anni fa, in cui il territorio regionale (e in particolare quello pordenonese per le sue caratteristiche legate al tessuto produttivo basato sul manifatturiero e quindi anche sui servizi alle imprese) aveva vissuto grande sofferenza. «Per la nostra cooperativa - aggiunge Mantovani - era stato un momento molto difficile in quanto avevamo perso molta parte delle clientela privata in quanto le aziende in difficoltà tagliavano sui servizi affidanti esternamente. Si sfiorò il rischio della liquidazione». Poi, a poco a poco e con oculate strategie sia rispetto agli appalti pubblici che alla clientela privata, la Coop Noncello si è risollevata aumentando l'occupazione dai circa 500 agli oltre 700 addetti attuali. «Non è stato facile - continua il presidente - perché abbiamo fatto questo sforzo mantenendo sempre la barra dritta rispetto alla nostra mission, cioé garantire l'integrazione lavorativa di chi è in maggiore sofferenza con i parametri dell'economia di mercato che vanno raggiunti per non saltare». E così che, senza abbandonare quello che storicamente è stato il core business della società, cioé gli appalti per la gestione del verde pubblico e delle aree cimiteriali dei Comuni, l'attività si è ampliata rispetto ai privati nell'ambito dei servizi alle imprese che nel frattempo, superata la crisi, riprendevano quota.


I PRIVATI
«Un'esperienza molto innovativa e importante - sottolinea ancora Manotavani - è stato l'inizio della collaborazione, dura ormai da circa tre ani, con le Vetrerie Zignago di Fossalta di Portogruaro, dove i nostri addetti provvedono a una parte del controllo di qualità di alcuna linee di produzione. Un'altra esperienza molto importante è maturata proprio durante la pandemia. La sartoria nata a Roveredo per produrre mascherine si è ampliata, fino a occupare oltre dieci addetti, anche attraverso un accordo con una cooperativa di Verona che a sua volta collabora con Calzedonia». Un esempio e un modello di buone pratiche: di come si possa fare integrazione lavorativa e sociale stando sul mercato.
 

Ultimo aggiornamento: 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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