Colonie feline, le gattare sul piede di guerra: «Non ci servono controlli esterni»

Giovedì 2 Novembre 2023 di Loris Del Frate
Gatti di una colonia felina

PORDENONE - Se non è guerra aperta tra le gattare di Pordenone e il Comune, poco ci manca. Già da tempo gli animi sono accesi tra le ottanta responsabili (tutte volontarie) delle colonie di gatti cittadini e l'amministrazione per una sorta di veduta non affine sulla gestione, ma ora a dare lo strappo decisivo è stata l'assegnazione da parte dell'assessore del controllo totale della gestione delle colonie a una cooperativa.

Prima questo servizio era svolto da Gea. In pratica il rappresentante della cooperativa dovrà verificare l'operato delle gattare, controllare che tutto proceda secondo le regole imposte dal Comune e fare anche "ispezioni" sul fronte del mangime che viene consegnato alle colonie. Tra i controlli mirati anche quello legato alla sterilizzazione.

LA PROTESTA
A portare in campo la disapprovazione di questo passaggio è Guido Iemmi, responsabile provinciale della Lav che ha raccolto gli umori non certo positivi delle responsabili delle colonie feline. «Su incarico della dirigenza di Gea nei tre anni dell'appalto, aveva ottemperato al servizio a sua volta con subappalto, alla stessa società Cooperativa sociale Fvg di via Nuova di Corva, che ora subentra in prima persona. Quindi - spiega - nulla di nuovo sul fronte del controllo gestione colonie feline. Il vero focus, casomai, è che la fiducia nei confronti dei referenti non c'era prima e continua a non esserci ancora adesso». Questo, dunque, è il primo e forse più forte punto di critica verso l'amministrazione comunale. Le "gattare", ritengono di non avere la fiducia dell'amministrazione. «I referenti sono tutte persone adulte in grado di provvedere a se stesse - va avanti ancora Iemmi - che a proprie spese mantengono e curano le colonie feline come il buon padre di famiglia, esattamente come recita il codice civile. Il sindaco, per lo stesso codice civile, è responsabile della tutela degli animali vaganti del territorio comunale. Vale a dire che "deve" provvedere al loro mantenimento e alla loro cura».

L'AFFONDO
«In pratica così non è! Oggi il sindaco concede solo 40 grammi di crocchette al giorno per il mantenimento dei gatti, una quantità da fame nera per i felini provvisti di dentatura e non a tutti, contrariamente al dettato sempre dello stesso codice, perchè dal 30 novembre concederà il lauto pasto solamente a quelli microchippati. Le referenti - spiega ancora Iemmi - sono indispensabili nella gestione del randagismo. Godono della fiducia del sindaco che infatti ha rilasciato loro la referenza della colonia con il riconoscimento in fiducia di un patentino tessera. Pertanto - conclude il delegato della Lav - non necessitano di un guardiano sul loro operato, che invece la dirigenza assolutamente vuole, interponendo un subappalto filtro che sinceramente, senza nulla togliere alla buona volontà dell'appaltante, con la competenza e empatia gestionale con i gatti poco c'è. I problemi nel rapporto amministrativo operativo della dirigenza con i referenti colonie feline e associazioni di protezione animale sono anche ben altri e non si rileva alcuna buona volontà di risolverli». Come dire che il fronte è aperto è non ci sono dubbi sul fatto che la polemica continuerà ad andare avanti perchè la questione delle colonie feline in città è decisamente molto sentita.
 

Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci