Invasi dai gatti randagi: l'SOS lanciato dai veterinari di Pordenone

Lunedì 12 Agosto 2019 di Alberto Comisso
Invasi dai gatti randagi: l'SOS lanciato dai veterinari di Pordenone
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PORDENONE - La situazione sta sfuggendo di mano. E, senza un intervento deciso e soprattutto capillare sul territorio, c'è il rischio concreto che nuove colonie feline se ne contano già 112 possano insediarsi in una città che già fatica a convivere con quelle esistenti. L'amministrazione comunale ha deciso di affrontare il problema e, dopo le opportune valutazioni, di coinvolgere, d'accordo con l'Ordine dei veterinari del Friuli Occidentale, professionisti privati, il cui ambulatorio si trovati nel raggio di 10 chilometri da Pordenone e che si dovranno fare carico della sterilizzazione dei randagi. Sul piatto ci sono 10mila euro e la manifestazione di interesse scade oggi.
 
IL PIANOOccuparsi della sterilizzazione dei felini di colonia è prerogativa del Comune attraverso l'Azienda sanitaria e, appunto, il servizio veterinario che, nel caso specifico di Pordenone, addebita le spese 30 euro per il maschio, 60 per la femmina al Comune, che a sua volta si fa ristorare i costi sostenuti dalla Regione. «Il problema è serio spiega l'assessore Stefania Boltin ed è per questo che, anche nei giorni scorsi, ho avuto un incontro con il commissario dell'Aas5, Eugenio Possamai, e con il reggente del servizio veterinario. L'Azienda sanitaria, vuoi per i pensionamenti, per le ferie estive, le turnazioni e per il personale in malattia, non è più in grado di fornire il servizio di sterilizzazione dei gatti. Così, d'accordo con l'Ordine dei veterinari, abbiamo deciso di bandire una manifestazione d'interesse rivolta a quei professionisti che operano all'interno di un raggio massimo di 10 chilometri da Pordenone».
LE COLONIEIl quadro della situazione non lascia indifferente l'assessore della giunta Ciriani. Soprattutto perché il problema delle colonie feline si sta progressivamente spostando verso il centro città, dove già ora Boltin sta affrontando situazioni non di facile risoluzione. «Non abbiamo idea del numero di gatti randagi presenti a Pordenone. Per 112 colonie feline (il numero tiene conto di quelle chiuse e di quelle in cui i gatti sono stati tutti sterilizzati, ndr) osserva Boltin non sappiamo esattamente quanti micetti sono presenti in città. Sono sicuramente oltre mille ma, in assenza di un censimento, è impossibile certificare un numero esatto». È intenzione dell'amministrazione, d'accordo con l'Azienda sanitaria, avviare prossimamente un vero e proprio rilevamento della popolazione felina presente in città. «Un censimento - ricorda l'assessore - che ci permetterà di avere chiara la situazione. Siamo obbligati a porre rimedio a questa falla nel sistema, dal momento che in passato, a loro spese, le cosiddette gattare avevano provveduto, rivolgendosi a veterinari privati, a sterilizzare alcuni gatti di colonia. Tuttavia le comunicazioni all'Azienda sanitaria non sono mai pervenute. 
I RANDAGINel frattempo le colonie sono cresciute, sono nati nuovi gatti che sono andati a mescolarsi con quelli che erano stati già sterilizzati e, come se non bastasse, è cresciuto anche il fenomeno dell'abbandono dei gatti padronali». Alla luce di ciò, per tentare di porre rimedio ad una situazione che per certi versi è già sfuggita di mano, sarà necessario controllare tutti i randagi. «Il problema rileva l'assessore Boltin è che nella maggior parte dei casi le referenti, ovvero le gattare, non sono capaci di catturarli. Ora la normativa regionale prevede che i gatti di colonia debbano essere non soltanto sterilizzati, evitando così che si possano riprodurre senza un minimo di controllo, ma anche microchippati. Ci aspetta un lavoro lungo, impegnativo ma necessario. Ne va dell'interesse dei nostri cittadini, della sicurezza e delle condizioni igienico-sanitario di alcune aree della nostra città».
Alberto Comisso 
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