Il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani attacca la Sinistra: «Usa metodi da clan»

Venerdì 2 Settembre 2022 di Loris Del Frate
Il sindaco alessandro ciriani
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PORDENONE - Sarà il clima sempre più caldo della campagna elettorale o forse sarà un rospo che il sindaco Alessandro Ciriani aveva in gola da tempo, resta il fatto che il primo cittadino è andato giù duro contro il centrosinistra. E con un post su Facebook che evidentemente è diventato l’albo pretorio, ha picchiato duro definendo i metodi della Sinistra “da clan” sul fronte delle nomine e dell’occupazione del potere. Cosa sia successo che ha fatto scatenare l’ira del sindaco resta un mistero. Certo è che il post non è passato inosservato al punto che il segretario cittadino del Pd, Alessandro Genovesi, ha subito replicato.
 

L’ATTACCO

«In questi anni - ha scritto il primo cittadino - ho avuto la responsabilità di nominare dirigenti all’interno di società pubbliche, istituzioni culturali, aziende partecipate dal Comune. Vado orgoglioso di aver scelto sempre con il metro della competenza. Prova ne sia che alcuni dei “nominati”, pur nella massima lealtà nei miei confronti, con l’avvicinarsi delle elezioni, non nascondono la loro vicinanza a soggetti politici alternativi alla Destra. Ho scelto, ovviamente, anche figure capaci vicine al mio mondo. Non ho applicato la regola della Sinistra della “tessera”, del clan. La Sinistra ha molto da imparare, ma il livore, la rabbia ideologica, il disegno gramsciano di occupazione di ogni ganglo della comunità per soffocare l’avversario, non le consente di essere pluralista e libera».
 

IL POTERE

«Allontanarsi dal “potere”, dopo il 25 settembre, non le farà male. Continuerà a dominare con i suoi metodi in altri ambienti conclude il sindaco - , ma sarà più vulnerabile e, speriamo, si apriranno spazi di parola e azione anche per chi non é prono ai loro voleri». Contro chi si sia scatenato il primo cittadino non è dato sapere, ma la replica è toccata ad Alessandro Genovesi, giovane segretario Pd di Pordenone. «Invitiamo il sindaco Alessandro Ciriani a mantenere un approccio istituzionale, ricordandogli che rappresenta oltre 50mila cittadini, anche le molte migliaia che non lo hanno votato. Il post pubblicato l’altra sera su Facebook, non solo sul suo profilo privato ma anche su quello pubblico, rappresenta un ulteriore scivolone comunicativo inaccettabile. Mai Pordenone ha avuto in passato un primo cittadino che esternasse pubblicamente e senza motivo tanta insofferenza e acredine per una parte politica che non è la propria».
 

FATTO GRAVE

«Si utilizzano toni ed espressioni gravi, parlando di “regola della Sinistra delle tessere”, di “clan”, lasciando così intendere che nei 15 anni di governo con le giunte di Sergio Bolzonello e Claudio Pedrotti il centrosinistra cittadino abbia dato vita a un sistematico spoil system, estromettendo dai ruoli di responsabilità chiunque non fosse allineato ideologicamente a quelle amministrazioni.

Una ricostruzione falsa e divisiva, che alimenta tensioni e contribuisce a peggiorare il clima in città, anche perché il Partito democratico e la sua comunità non prendono lezioni di democrazia e di pluralismo da chi milita da una vita in partiti di Destra radicale. È comprensibile che lo “stile Meloni” eserciti un certo fascino sul sindaco, ma a tutto c’è un limite. Ciriani si faccia consigliare da uno staff di comunicazione più adeguato e magari in futuro eviterà queste uscite che non servono a nulla, se non a radicalizzare ancora di più la politica cittadina». Il fuoco è stato acceso e la benzina è poco distante. Come dire che la situazione potrebbe esplodere da un momento all’altro. Magari durante un comizio elettorale.

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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