In un solo anno, costi delle utenze aumentati del 300 per cento: Confcommercio chiede così ai negozi di esporre in vetrina le bollette, un modo per rendere consapevoli clienti e politica di un problema che grava pesantemente sulle attività.
L’APPELLO
«Di fronte a una fase di rinnovata emergenza – ha spiegato il presidente di Confcommercio Udine, Giovanni Da Pozzo –, si intende stimolare le imprese ad esporre sulle vetrine dei propri locali l’ultima bolletta di luce o di gas o di entrambe e quelle relative allo stesso periodo di un anno fa». Proprio per questo, è stata predisposta una locandina sotto cui appendere le bollette (scaricabile dal sito) e l’associazione di categoria udinese invita le attività a partecipare all’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica. «Le utenze hanno raggiunto cifre astronomiche – ha spiegato Antonio Dalla Mora, presidente di Fipe Udine -: rispetto all’anno scorso, le bollette sono quantomeno raddoppiate per quanto riguarda l’energia elettrica e più che triplicate per il gas. Grazie a questa iniziativa, chi lo riterrà metterà in vetrina le bollette, confrontate con quelle del 2021, proprio per far capire al cliente a quanto ammonta l’incremento che abbiamo subito per il caro energia, senza contare tutti gli altri».
LE MISURE
Incrementi che in qualche modo bisogna coprire: «Nel caso dei pubblici esercizi – ha continuato Dalla Mora -, gli aumenti dei costi sono stati in gran parte assorbiti dall’impresa, ma in minima parte potrebbero essere riversati sul prezzo finale, altrimenti non si riesce a far quadrare il bilancio. Basta pensare che di fronte ad un’impennata del 300% dei costi delle forniture di energia elettrica e gas e un’inflazione accertata che si aggira sull’8,5%, i pubblici esercizi hanno mediamente ritoccato i listini solo del 4,4%. Se queste sono le premesse, però, non possiamo aspettarci un grande inverno: sicuramente alcune attività non riusciranno a sostenere questi aumenti e non potendoli riversare interamente sul prodotto finito al cliente, rischieranno di non farcela e chiudere. In questo momento – ha concluso -, si naviga a vista, ma stiamo aspettando gli interventi che, come Fipe, sollecitiamo, ossia l’estensione del credito d’imposta anche al secondo e al terzo trimestre».