SPILIMBERGO - L'emergenza cinghiali non sembra conoscere soste e ormai riguarda tutta la pedemontana, da Caneva a Pinzano, coinvolgendo anche le città più grandi, come Maniago e Spilimbergo, dove si sono insediati nella prima periferia. I maiali selvatici negli anni hanno proliferato al punto che i loro stanziamenti sono da considerarsi normali anche a ridosso delle case: la presenza dell'uomo non rappresenta più alcun tipo di deterrenza.
L'appello
Tra i tanti appelli che si registrano ogni giorno, uno dei più curiosi arriva dalla zona a cavallo tra Borgo Ampiano di Pinzano e Madonna dello Zucco di Castelnovo. In quello spicchio di terreno la presenza dei cinghiali è diventata parte del panorama, a scapito della sicurezza dei residenti e dei tanti che l'avevano eletto come il luogo delle loro passeggiate rilassanti, trovandosi in una delle aree più suggestive all'imbocco della Val Cosa. «Il branco è composto da numerosi capi - denunciano i cittadini - che come attività preferita hanno quella di distruggere i poderi dei contadini, i quali non fanno nemmeno a tempo a seminare di nuovo che già si ritrovano tutto devastato. Le recinzioni sono impossibili da installare, in una zona molto parcellizzata che deve fare i conti anche con la presenza del vicino bosco. I risultati sono raccolti che vanno in fumo, danni enormi e pure rabbia: dobbiamo rinunciare alle nostre uscite rinfrancanti perchè imbattersi così tanti esemplari selvatici è un'esperienza da non augurare a nessuno. Tanto più adesso che si aggirano con numerosi piccoli di cui sono gelosissimi. Le istituzioni dovrebbero correre ai ripari: la soluzione del prelievo straordinario appare, al momento, l'unica percorribile, per la quale serve la collaborazione del Distretto venatorio e delle varie Riserve di caccia. Bisogna agire prima che proliferino ulteriormente (il tasso di riproduzione è elevatissimo, ndr) o che accada qualche drammatica aggressione ai residenti o ai gitanti».