Allarme cinghiali: in pedemontana situazione insostenibile. Raccolti distrutti e passeggiate vietate

Gli animali sono sempre più numerosi e si avvicinano senza paura alle case

Venerdì 23 Giugno 2023 di Lorenzo Padovan
Allarme cinghiali: in pedemontana situazione insostenibile. Raccolti distrutti e passeggiate vietate

SPILIMBERGO - L'emergenza cinghiali non sembra conoscere soste e ormai riguarda tutta la pedemontana, da Caneva a Pinzano, coinvolgendo anche le città più grandi, come Maniago e Spilimbergo, dove si sono insediati nella prima periferia. I maiali selvatici negli anni hanno proliferato al punto che i loro stanziamenti sono da considerarsi normali anche a ridosso delle case: la presenza dell'uomo non rappresenta più alcun tipo di deterrenza.

Non si contano le segnalazioni di cittadini che si imbattono in queste mandrie di capi che, soprattutto nelle ore serali e notturne, devastano i campi appena seminati provocando danni ingentissimi all'agricoltura. Per non parlare del rischio che provocano alla circolazione viaria: ci sono intere tratte della pedemontana in cui spostarsi di notte vuole dire fare incontri praticamente quotidiani con la fauna selvatica, che comprende anche numerose altre specie di animali, che dalla montagna hanno progressivamente spostato verso la pianura il loro baricentro.


L'appello

Tra i tanti appelli che si registrano ogni giorno, uno dei più curiosi arriva dalla zona a cavallo tra Borgo Ampiano di Pinzano e Madonna dello Zucco di Castelnovo. In quello spicchio di terreno la presenza dei cinghiali è diventata parte del panorama, a scapito della sicurezza dei residenti e dei tanti che l'avevano eletto come il luogo delle loro passeggiate rilassanti, trovandosi in una delle aree più suggestive all'imbocco della Val Cosa. «Il branco è composto da numerosi capi - denunciano i cittadini - che come attività preferita hanno quella di distruggere i poderi dei contadini, i quali non fanno nemmeno a tempo a seminare di nuovo che già si ritrovano tutto devastato. Le recinzioni sono impossibili da installare, in una zona molto parcellizzata che deve fare i conti anche con la presenza del vicino bosco. I risultati sono raccolti che vanno in fumo, danni enormi e pure rabbia: dobbiamo rinunciare alle nostre uscite rinfrancanti perchè imbattersi così tanti esemplari selvatici è un'esperienza da non augurare a nessuno. Tanto più adesso che si aggirano con numerosi piccoli di cui sono gelosissimi. Le istituzioni dovrebbero correre ai ripari: la soluzione del prelievo straordinario appare, al momento, l'unica percorribile, per la quale serve la collaborazione del Distretto venatorio e delle varie Riserve di caccia. Bisogna agire prima che proliferino ulteriormente (il tasso di riproduzione è elevatissimo, ndr) o che accada qualche drammatica aggressione ai residenti o ai gitanti».

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