PORDENONE - C'è anche il sindaco di Fontanafredda nel "club delle porte aperte". A una condizione: il nome del club del paese che amministro non deve sparire. Detto questo, massima disponibilità: «Abbiamo già contribuito a "salvare" il Pordenone Calcio una volta, siamo disponibili a farlo di nuovo». Le parole, in questo caso, sono quelle del sindaco di Fontanafredda, Michele Pegolo.
NUOVA APERTURA
Il primo cittadino del comune che ospita proprio lo stadio rimesso a nuovo per il Pordenone Calcio e usato dai ramarri solo per pochissime partite, non chiude affatto la porta all'operazione. Le sue parole arrivano dopo quelle del presidente del Fontanafredda Calcio, Luca Muranella. Ma sono un marchio in più sulla bontà dell'operazione. «Se il progetto si dimostrerà serio - spiega il sindaco di Fontanafredda, Michele Pegolo - non diremo affatto di no. Abbiamo sempre mantenuto le promesse e aiutato il Pordenone Calcio già diverse volte nel recente passato». E il riferimento corre ovviamente agli sforzi compiuti (con i fondi regionali) per la sistemazione dello stadio Omero Tognon. «Attendiamo - prosegue sempre il primo cittadino di Fontanafredda - che i ragionamenti vengano messi nero su bianco. Ognuno dovrà prendersi la sua responsabilità e portare il piano fino alla fine». Tradotto, serviranno investitori di un certo profilo. A quel punto le porte del Comune di Fontanafredda saranno aperte.
IL QUADRO
Sullo sfondo ci sono ancora le parole del presidente del Fontanafredda, Luca Muranella. «Se c'è un progetto serio - spiegava solo 24 ore fa il numero uno del club rossonero - in grado di dare respiro al movimento provinciale e di far confluire le forze in una nuova realtà, se ne parlerà eccome. Chiaramente l'ultima parola ce l'avrà il nostro Consiglio. Noi ci teniamo al nostro senso di appartenenza, anche perché il Fontanafredda Calcio nel 2025 compirà cent'anni. Ma non siamo per nulla contrari a un progetto provinciale che includa anche altri sport, ovviamente con il calcio protagonista». E con il Pordenone? «Sì». Basta questo, per dare un'accelerata vigorosa a quella che sembrava solamente un'idea ancora agli albori. Non lo è affatto, è qualcosa di molto più concreto. Oggi lo stadio "Omero Tognon" di Fontanafredda è di fatto non utilizzato. Non c'è più la Triestina e la squadra di casa non può giocarci. I costi di gestione sono alti, perché l'impianto era stato ristrutturato per il professionismo, non per una società dilettantistica, con i suoi pregi e i suoi limiti. Il nuovo soggetto provinciale "erede" del Pordenone Calcio potrebbe venire in soccorso anche sotto questo aspetto. Avrebbe il nome e probabilmente anche la forza per sobbarcarsi anche la gestione di un impianto dispendioso come il Tognon.
