Anziana morì di freddo, una condanna alla Sereni Orizzonti

Sabato 6 Marzo 2021
La casa di riposo Sereni Orizzonti di Aviano

AVIANO Il legale rappresentante della Sereni Orizzonti Spa, il 42enne udinese Valentino Bortolussi, è stato condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per il decesso di Luciana Lucon, l'86enne morta di freddo la notte del 28 dicembre 2016, dopo essersi allontanata dalla struttura per anziani di Prà de Plana ad Aviano.

La sentenza è stata pronunciata ieri dal gup Giorgio Cozzarini.

Bortolussi è stato giudicato con rito abbreviato e ha ottenuto lo sconto di pena di un terzo. Sono state assolte Judmilla Jani (47) di Udine, dirigente dell'area Fvg per la Spa, difesa assieme al coimputato dall'avvocato Maurizio Miculan, e l'operatrice socio sanitaria Ninela Cristiana Calotta (46), di Pordenone, difesa da Paolo Luisa Vissat. Il gup ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti per riconoscere una loro responsabilità colposa nel decesso dell'anziana. È stata infine rinviata a giudizio Sofia D'Anna (37 anni), anche lei oss.

Il processo, inquadrato come un caso di abbandono di incapace, lo scorso dicembre ha visto aggravare l'ipotesi di accusa in omicidio colposo. Si tratta di una modifica che la parte civile, costituita con l'avvocato Andrea Cabibbo, aveva accolto con favore, in quando l'eventuale colpa sarebbe ricaduta sulla struttura. Ieri, però, Cabibbo si è opposto al rito abbreviato ed è uscito dal processo. Una mossa che porterà il legale ad avviare una causa civile per ottenere un risarcimento da Sereni Orizzonti, forte anche della perizia tecnica in cui si evidenzia che quella sera non c'era personale adeguato (due oss per 50 ospiti) e mancavano adeguati sistemi di protezione. Il pm Maria Grazia Zaina aveva chiesto per Bortolussi e Jani a 1 anno e 6 mesi di reclusione, mentre per Calotta aveva concluso per 2 mesi e 20 giorni convertiti in libertà vigilata. Nella sua requisitoria ha ricordato che l'anziana si allontanò dalla sua stanza verso le 3 notte, scalza e seminuda, uscì dalla porta di sicurezza e dopo aver percorso qualche passo all'esterno cadde e restò a terra. Morì per ipotermia alle 4.30. Ha contestato il fatto che le telecamere non erano funzionanti e che non c'erano sistemi di allarme che permettessero agli operatori di capire quale varco fosse stato superato in caso di fuga di un ospite. Il livello di assistenza e sorveglianza, secondo l'accusa, non era sufficiente: che l'anziana fosse scomparsa le due uniche oss presenti lo scoprirono alle 3 di notte. Cominciarono a cercarla da sole e alle 4.15 la trovarono in fin di vita all'esterno della struttura. I soccorsi furono allertati dopo oltre mezz'ora, alle 4.55, ma il personale del 118 non riuscì a salvare la vita dell'anziana. Alle 5.30 fu infine chiesto l'intervento dei Carabinieri.

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