Nei giorni di Vinitaly continua il dibattito scientifico sull'alcol. Con posizioni diverse anche fra gli immunologi: «Fa male alla nostra salute, in qualsiasi dosaggio lo si usi, con qualsiasi approccio», ribadisce la biologa Antonella Viola, professoressa dell'Università di Padova; «Non può esistere che chiunque a tavola sorseggi un bicchiere di buon vino si senta perseguitato dalla sfigatissima profezia savonaroliana del tipo: ricorda che devi morire», ribatte il medico Mauro Minelli, docente alla Lum di Bari. Torna così ad accendersi lo scontro sulla legge irlandese che impone l'etichetta choc: «Quella misura si basa su uno studio di Lancet Oncology che è molto criticabile», afferma l'oncologo Umberto Tirelli.
LE SIGARETTE
Dice infatti l'ex primario del Centro di riferimento oncologico di Aviano: «Fra tutti gli autori di quell'articolo non c'è un medico.
UN PECCATO
In tema di vino, Viola resta comunque sulla sua posizione: «È una sorta di peccato che ci concediamo: possiamo farlo una volta ogni tanto, consapevoli del fatto che danneggia la nostra salute e quindi dobbiamo avvicinarci al consumo in maniera consapevole». Minelli rilancia: «È stato dimostrato che il consumo controllato di vino, e soprattutto di quello rosso, può avere effetti positivi sulla salute». Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità, ricorda però quanto sostiene l'Oms: «Non esistono quantità sicure di alcol».
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