Vinitaly, Giorgia Meloni in visita alla fiera: brindisi in onore della cucina italiana. La premier agli studenti: «Pensiamo al liceo del made in Italy»

Il Salone internazionale dei vini e distillati è giunto alla 55esima edizione

Lunedì 3 Aprile 2023
Vinitaly, Giorgia Meloni in visita alla fiera

VERONA - Passerella di politici quest'anno al Vinitaly di Verona, e oggi è la giornata della premier Meloni. Foto e brindisi per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in visita questa mattina alla fiera, il Salone internazionale dei vini e distillati, giunto alla 55esima edizione.

Arrivata nello spazio espositivo della fiera di Verona, la premier si è intrattenuta quasi un'ora al padiglione del Ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, dove ha incontrato anche il primo ministro della Serbia, Aleksandar Vucicćed, e il premier albanese Edi Rama.

Al termine della visita, Meloni, insieme al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha brindato alla cucina italiana, candidata a patrimonio dell'Unesco, e ha scattato una foto tenendo in mano un cappello da chef.

Liceo made in Italy

La premier ha parlato con alcuni studenti, lanciando una nuova idea per la scuola. «Per me questo è il liceo, perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura», ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al «liceo del made in Italy». Così la premier Giorgia Meloni parlando al Vinitaly a Verona a un gruppo di studenti di un istituto agrario. «Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti», ha aggiunto ricordando che quando si dice che con la scelta «del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico dimentichiamo che in questi istituti c'è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo».

VIDEO Meloni a Vinitaly: siamo impegnati a sostenere nostre eccellenze

Zaia accoglie Meloni

«La visita a Vinitaly della presidente del Consiglio Meloni conferma l’attenzione del governo al comparto fieristico e al mondo del vino, con uno sguardo proiettato verso i giovani e al ricambio generazionale. C’è visione comune e assieme faremo quadrato per difendere l’identità e la cultura delle nostre eccellenze agroalimentari». Lo dice il presidente della Regione del Veneto accogliendo oggi a Verona il Capo del Governo. Assieme hanno visitato lo stand del ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e successivamente lo stand della Regione del Veneto. «Questo Vinitaly sta dimostrando di essere l’edizione della rinascita. Da qui poniamo le basi per far decollare una serie di progetti che interessano il territorio e la sua valorizzazione – prosegue il Governatore -. Parlo di iniziative legate al mondo Unesco, di piani di potenziamento degli scambi commerciali, di promozione sportiva e turistica. Il Veneto offre numerose opportunità che vanno sfruttate e valorizzate per confermarci prima regione d’Italia per arrivi e presenze turistiche».

Mancano lavoratori per la vendemmia

Nei vigneti italiani servono almeno 20mila lavoratori per garantire le operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia, colmando la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti diffusa in occasione della visita della premier Giorgia Meloni al Vinitaly, dalla quale emerge come il vitivinicolo nazionale sia una componente importante del totale dei centomila lavoratori che mancano all'agricoltura. Si tratta infatti di un settore ad elevata intensità di lavoro con operazioni difficilmente meccanizzabili che richiedono manualità e professionalità, con un bisogno medio di 80 giornate lavorative tra coltivazione e vendemmia, secondo una stima Coldiretti. Una parte centrale è rappresentata proprio dal lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi della vendemmia che sono sempre stati garantiti grazie a persobe provenienti da altri paesi. Coldiretti stima che nelle vigne un lavoratore su sei sia straniero con molti «distretti agricoli» dove gli immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della preparazione delle barbatelle in Friuli, o della raccolta dell'uva in Piemonte, Veneto, Toscana e le altre regioni del vino. Ma forte è anche la presenza di giovani sotto i 35 anni, che rappresentano quasi un terzo del totale degli occupati nelle campagne.

Anche il ministro Nordio al Vinitaly

«Tradurre in modo semplice e chiaro quelle che sono le criticità e le possibili soluzioni. A noi interessa avere delle indicazioni concise e concrete su ciò che non va e su ciò che dovrebbe essere fatto, non ci interessano i libri bianchi che parlano di massimi sistemi». Così il ministro della giustizia, Carlo Nordio, agli imprenditori veneti che hanno partecipato sabato sera alla Cena “Fuoriclasse” organizzata dalla Distilleria Castagner al Ristorante Maffei di Verona nell’ambito della 55^ edizione del Vinitaly. Durante la serata Roberto Castagner, fondatore e CEO della distilleria di Vazzola (Treviso), ha consegnato al ministro Nordio, già Fuoriclasse Ad Honorem, un premio “Speciale al merito” «per aver con coraggio e abnegazione accettato di assumere l’incarico ministeriale in un contesto politico e sociale complesso, come mai nella storia della nostra Repubblica».

Il vicepresidente del Senato Centinaio e il vino italiano

«Il vino italiano riscuote sempre piu successo internazionale. Questo lo rende un ambasciatore dei territori in cui viene prodotto, che cosi possono farsi conoscere e attrarre visitatori. A Vinitaly e possibile ascoltare tutti gli accenti del nostro Paese e tutte le lingue del mondo, diventando non solo una grande vetrina per i produttori vinicoli, ma un’opportunita per l’intero settore dell’enogastronomia e per il turismo». Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega), in visita ai padiglioni di Vinitaly a Verona. «L’eccellenza del proprio vino e il biglietto da visita con il quale molti territori italiani si sono presentati al mondo. Pensiamo al Prosecco, al Chianti, al Brunello, al Barolo e a tanti altri. L’insieme di un vino di qualita, di prodotti gastronomici che sono un simbolo della dieta mediterranea e di bellezze paesaggistiche e artistiche anche poco conosciute rappresenta di per se un pacchetto turistico, che puo essere venduto in tutto il mondo. Gia oggi l’enoturismo in Italia - dice Centinaio - ha un valore di circa 2,5 miliardi di euro e porta nelle nostre Regioni tra i 10 e i 15 milioni di visitatori. Sono numeri che possono crescere ancora notevolmente e dare lavoro a molti giovani, anche aiutando fenomeni come la destagionalizzazione e la riscoperta di borghi e territori a rischio abbandono. La mia presenza a Vinitaly vuole dunque ribadire l’attenzione delle istituzioni nei confronti di questo settore, dimostrata con forza dalla visita della presidente Meloni e di numerosi ministri. Il governo e il Parlamento sono consapevoli della ricchezza che si nasconde dietro la produzione vitivinicola italiana, in termini economici e culturali. Mi auguro a maggior ragione che tutta la politica, senza divisioni di parte, voglia continuare a difendere l’enogastronomia italiana dagli attacchi che provengono da altri Paesi europei, come piu volte ha gia fatto finora», ha concluso Centinaio.

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 12:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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