Veggiano. Scoppia la caldaia della sagrestia, le campane "impazziscono"

Domenica 14 Luglio 2019 di Luisa Morbiato
Scoppia la caldaia della sagrestia, le campane "impazziscono"
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VEGGIANO - Un botto, seguito dal suono incessante delle campane, ha squarciato il silenzio del primo pomeriggio in centro paese. Ieri intorno alle 14,30 molto probabilmente a causa di una fuga di gas è esplosa la caldaia della sagrestia della chiesa posta sul retro della parrocchiale in corrispondenza dell’altare. L’esplosione ha innescato un incendio con un’alta colonna di fumo acre visibile ben presto in tutto il paese ma ha anche alterato la centralina che comanda il suono delle campane che hanno iniziato a suonare tutte insieme all’impazzata. Una situazione che ha fatto temere il peggio.

 

La chiesa ad un primo esame non ha riportato danni strutturali ma, la forte onda d’urto dell’esplosione ha mandato in frantumi anche il portone di ingresso della chiesa stessa che da sul sagrato. L’edificio  situato proprio in centro a Veggiano a pochi passi dal municipio, non sarà agibile per diversi giorni, fortunatamente in quel momento era vuoto e quindi non si registrano feriti ma solo tanta paura. I primi ad accorgersi di quanto era accaduto i residenti nelle abitazioni retrostanti l’edificio sacro che subito hanno dato l’allarme. «È stato un gran botto anche se udito distintamente più dalle famiglie che vivono sul retro della chiesa - ha spiegato il sindaco Simone Marzari - la conformazione del luogo infatti ha incanalato il grosso del rumore sul retro. Le famiglie sono subito accorse, hanno visto il fumo uscire dalla sagrestia e hanno avvisato i vigili del fuoco».
IL PARROCO
I pompieri sono velocemente arrivati a Veggiano con due autopompe riuscendo a spegnere l’incendio. Sconvolto e sotto choch il parroco Don Gianmarco Vezzaro che al momento del disastro si trovava in canonica. L’esplosione infatti oltre ad aver danneggiato il locale caldaia e la sacrestia ha divelto anche alcune porte interne alla chiesa che, ben presto è stata invasa dal fumo denso e acre.
«I vigili del fuoco hanno lavorato fino a sera per liberare il locale dove la temperatura era salita a 150 gradi, sia per portare all’aperto le masserizie ed evitare focolai che per capire le cause dell’esplosione - continua il sindaco - dai primi accertamenti sembra si sia trattato di una fuga di gas e anche per liberare la chiesa dal fumo anche se l’odore acre si continuava a sentire. Fortunatamente siamo a luglio e quindi nessuno è rimasto ferito, non oso pensare a cosa sarebbe accaduto in un altro periodo quando, il sabato pomeriggio la chiesa è frequentata da tanti fedeli e dai ragazzi. Diciamo che siamo stati fortunati». Ora si dovrà passare al conteggio dei danni e alle successive riparazioni. L’esplosione infatti ha provocato seri danni al locale e l’incendio ha distrutto l’impianto elettrico. «Ho emanato già nel pomeriggio un’ordinanza che vieta l’utilizzo a tempo indeterminato della parrocchiale - chiude il sindaco - ossia sarà riaperta solo dopo che tutti i danni saranno stati riparati. Tutte le messe e le altre attività verranno svolte da don Gianmarco nella chiesa della frazione di Santa Maria».
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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