Imprenditore di Veggiano denunciato. Lavoratori offesi e umiliati, dipendenti spiate e riprese di nascosto in bagno

Nei guai il 45enne Ibrahim Fadi, titolare della Seriplanet di Veggiano

Venerdì 8 Marzo 2024 di Marco Aldighieri
Imprenditore di Veggiano denunciato - Foto di Two Shores: by Pexels

VEGGIANO (PADOVA) - L'imprenditore "tiranno", il siriano di 45 anni Ibrahim Fadi titolare della Seriplanet di Veggiano, ha chiesto di patteggiare la sua pena a 3 anni e 6 mesi per i reati di atti persecutori e violenza privata ai danni dei suoi dipendenti, e anche per avere spiato nei bagni dell'azienda cinque impiegate.

Il Gup, Domenica Gambardella, si esprimerà nella prossima udienza fissata per martedì. Intanto l'imprenditore ha già risarcito alcune vittime con 84mila euro.


Gli episodi contestati all'uomo d'affari, specializzato in stampe digitali e serigrafie per i marchi di moda, vanno dal 2019 al dicembre del 2022. Lo straniero, secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Maria D'Arpa, si è macchiato del reato di atti persecutori ai danni di undici lavoratori. Gli avrebbe offesi e umiliati con frasi come «dovrei aprirti il cervello e c... dentro», «sei una disperata, una deficiente», «non riuscirai in alcun lavoro al di fuori dell'azienda nemmeno facendo la p...» e «vali come una banconota da 50 euro strappata a metà».


In questo modo ha creato un clima terroristico finalizzato alla persecuzione e alla emarginazione dei dipendenti, costringendoli a licenziarsi e a intraprendere percorsi psicoterapeutici per superare i traumi psicologici. Addirittura, per punire alcuni lavoratori, gli costringeva a rimanere in piedi immobili davanti ai colleghi per ore. Gli lanciava contro oggetti e per umiliarli li costringeva a pulire alcuni locali fatti appositamente sporcare. Non solo, li obbligava a trattenersi a lungo dopo l'orario di lavoro soprattutto nei giorni di venerdì e di sabato. E poi li faceva anche pedinare per conoscere le loro abitudini e le loro frequentazioni.


Impiegate spiate e filmate


L'imprenditore, senza freni, si è spinto oltre gli atti persecutori. Il siriano ha costretto tre dipendenti a provare capi di abbigliamento prodotti dall'azienda senza indossare reggiseno e slip così da poter meglio apprezzare, secondo lui, la vestibilità. In realtà Ibrahim Fadi, "armato" di telefono cellulare, riprendeva le parti intime delle lavoratrici. Ma non solo, perché le spiava nell'area spogliatoi e nel bagno alla turca, l'unico disponibile nello stabilimento di via Fermi. Qui aveva installato una telecamera nascosta, pronta a registrate cinque dipendenti mentre si spogliavano e durante i loro bisogni fisiologici.

Alcune impiegate hanno però trovato il coraggio di reagire e hanno presentato denuncia ai carabinieri. E così sono scattate le indagini da parte degli uomini dell'Arma. Gli inquirenti hanno sentito il racconto delle vittime e tutte hanno ricostruito nei dettagli quanto accadeva quotidianamente in azienda. Così i militari hanno perquisito i locali della Seriplanet di Veggiano trovando, come indicato dalle lavoratrici, la microtelecamera nascosta installata nel bagno poi sottoposta a sequestro insieme a un computer e al cellulare dell'imprenditore.

Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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