Emergenza Ucraina, la città pronta ad accogliere i profughi: a disposizione anche gli hotel termali

Mercoledì 2 Marzo 2022 di Silvia Moranduzzo
Il prefetto Grassi e la rappresentante degli ucraini a Padova

PADOVA - Il titolo di Capitale del volontariato non le era stato dato a caso. Padova è pronta ad accogliere i profughi che potrebbero arrivare nei prossimi giorni dall’Ucraina. Alberghi, imprese, associazioni, tutti si sono mobilitati. Nella mattinata di ieri, 1 marxo,c’è stata una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp), la prima sull’emergenza Ucraina. L’occasione per istituire una cabina di regia a tutto tondo che si riunirà una volta a settimana.

L’INCONTRO
Oltre alle autorità civili e militari e agli esponenti delle associazioni, della Diocesi e dell’Ulss, c’era una donna, Oksana Zakalyk. Caschetto scuro, mascherina nera. Il sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, ha avvicinato il prefetto Raffaele Grassi per presentarla: è una rappresentante della comunità ucraina della località termale, dove vive da trent’anni. Non appena il prefetto le ha stretto la mano, la donna è scoppiata a piangere. Troppa la preoccupazione, la paura, l’angoscia di questi giorni. Grassi l’ha abbracciata, un gesto che è valso più di mille parole.
Il Comune di Padova, ha riferito l’assessore al Sociale, Marta Nalin, si sta già muovendo per trovare alloggi e Barbierato ha riportato la disponibilità di Federalberghi Veneto di accogliere i profughi in arrivo nelle strutture. Anche le imprese sono pronte a fare la loro parte: secondo il presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro, diversi imprenditori sono disposti ad assumere ucraini che scappano dalla guerra. Il console onorario ucraino Marco Toson ha istituito una unità di crisi e se i padovani avessero disponibilità di alloggi, materiale o quant’altro possono chiamare il 389.8745065 o scrivere a emergency.hopeukraine@gmail.com. Il direttore generale dell’Ulss 6 Paolo Fortuna ha confermato che l’azienda sanitaria è pronta per l’applicazione di protocolli sanitari, dallo screening al vaccino anti Covid. Tutte le persone in arrivo saranno indirizzate all’Ufficio immigrazione della questura che ha attivato un apposito sportello.
Uno sguardo è stato posto anche sulla questione sicurezza. Al momento non sembra ci siano criticità ma tutti i luoghi dove potrebbero scoppiare disordini tra ucraini e russi sono sotto controllo, anche con l’aiuto dei militari dell’Esercito.
«Sono sicuro che il senso di accoglienza espresso sin da subito da tutte le istituzioni locali e dalla comunità padovana si manifesterà compiutamente qualora dovessero giungere profughi ucraini – ha detto il prefetto – Invito l’associazionismo tutto, i rappresentanti delle categorie produttive e i sindaci a collaborare con la Prefettura e il Consolato ucraino nel garantire ogni forma di assistenza».

LA SOLIDARIETÀ
L’Alta Vita Ira ha messo a disposizione il Pensionato Piaggi che ha dieci stanze libere. «Tutti devono fare ogni possibile sforzo per offrire conforto ai profughi» ha detto il presidente Stefano Bellon. Si sta muovendo anche la politica. Il candidato sindaco per il centrodestra Francesco Peghin ha messo a disposizione la sede elettorale all’Arcella alle associazioni impegnate nell’accoglienza, mentre i consiglieri comunali della Lega e della Lista Bitonci hanno depositato una mozione di condanna dell’invasione russa in Ucraina. Ascom sostiene la Caritas, che mette a disposizione un conto corrente per eventuali offerte (bonifico intestato a Caritas – Diocesi di Padova, iban IT58H0501812101000011004 009 o bollettino postale sul conto 102 923 57).
 

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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