Superata la frontiera: tutto pronto per accogliere i 65 piccoli orfani ucraini

Martedì 1 Marzo 2022 di Nicoletta Cozza
Gli aiuti portati dai padovani, anche pupazzi di peluche per i più piccoli
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PADOVA - I due pullman con a bordo 65 minori e 5 accompagnatori provenienti da due orfanotrofi di Leopoli in Ucraina, sono partiti ieri sera da Varsavia, diretti al Seminario minore di Rubano, messo a disposizione dal vescovo Claudio Cipolla per l’accoglienza.

Arriveranno probabilmente già oggi in tarda serata, dopo aver percorso oltre 2mila chilometri, alcuni su strade impervie e innevate. 


L’associazione Lisolachenoncè di Teolo, infatti, che sta effettuando la missione umanitaria assieme alla Diocesi per mettere in salvo un primo gruppo di profughi tra i 7 e i 17 anni, è riuscita, dopo varie perizie, a ottenere per tutti i documenti necessari per raggiungere l’Italia. Al confine tra Polonia e Ucraina, si sono recati il presidente Paolo Giurisato, Mauro Ferro del direttivo, e 5 autisti della ditta Cavinato, che ha fornito le corriere. 
Nel frattempo a Rubano è scattata la gara di solidarietà e in Seminario sono stati recapitati ingenti quantitativi di vestiario e di altri materiali, tanto che da don Daniele Longato della Diocesi è partito un appello per fermare la raccolta, mentre prosegue quella di denaro, che si effettua in due modi: con bonifici bancari (intestati a Caritas – Diocesi di Padova, Banca Etica filiale di Padova – Iban: IT58H0501812101000011004 009), oppure con bollettino postale sul conto n° 10292357 intestato a Caritas diocesana di Padova, con causale “emergenza ucraina”.

IL RACCONTO
A lanciare sabato l’sos dall’orfanotrofio di Leopoli sono stati due fratellini, maschio e femmina di 10 e 12 anni, che trascorrono le vacanze estive e invernali ospiti di famiglie dell’associazione teolese, e che quindi parlano un po’ di italiano: hanno fatto sapere che erano in procinto di fuggire, assieme ad altri ragazzini del collegio e a quelli di una seconda struttura, che però frequentano la loro scuola. L’appello è stato accolto dalle dottoresse Antonella Muraro e Stefania Barbieri, che si sono subito allertate: in poche ore l’organizzazione è stata messa a punto e quindi Ferro e Giurisato sono partiti.
«Siamo arrivati al confine, a 400 chilometri da Varsavia, vicino a Leopoli, e poi abbiamo aspettato 6 ore – racconta quest’ultimo – per fare 3 chilometri in Ucraina i ragazzi hanno impiegato 6 ore. E poi quando finalmente sono entrati in Polonia, li abbiamo accompagnati a mangiare la pizza, in attesa che venissero espletate le pratiche per 20 che non avevano tutti i documenti. Non posso descrivere la gioia loro e nostra: qualcuno dei ragazzini, che era stato da noi con l’iniziativa “I bambini di Chernobyl”, ha potuto esprimere in italiano la contentezza di tutti, comprese le accompagnatrici, che sono due psicologhe, una sociologa e un’infermiera. Poi, ormai in un clima sereno perché lontano dalla guerra, hanno fatto una sosta al bowling e visto il film “Re Leone”, in attesa di ripartire, mentre noi al consolato italiano, che ci è stato di grande aiuto, espletavamo le pratiche burocratiche, con gli uffici polacchi che si sono dimostrati molto collaborativi. Tra i minori ci sono due gruppi composti ciascuno da 6/7 fratelli orfani». 
Nel Seminario minore, nel frattempo, sono state riscaldate le camere e preparati i letti, su ciascuno dei quali gli ospiti troveranno pigiama e asciugamani, e, nelle stanzette per i più piccini, anche pupazzi e palloncini colorati». 

LA DISPONIBILITÀ
Intanto pure a Teolo, dove alcuni dei ragazzini sono conosciuti, è scattata la mobilitazione. «Il nostro Comune è a disposizione della Diocesi – ha commentato il sindaco Moreno Valdisolo, che sta seguendo la missione assieme all’assessore Graziella Quagliato – Siamo pronti ad accogliere i profughi ucraini e sappiamo di poter contare sul sentimento popolare delle nostre famiglie».
 

Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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