Albanese espulso per terrorismo islamico fa ricorso: il giudice lo respinge

Mercoledì 6 Marzo 2019
Shaban Caca, espulso per terrorismo islamico. Ha 4 figli, tutti nati in Italia
3

PADOVA - È pericoloso, non può tornare. Il Giudice di Pace ha rigettato il ricorso contro il decreto di espulsione per terrorismo nei confronti di Shaban Caca, albanese 33enne, accompagnato alla frontiera lo scorso 20 dicembre dopo che le indagini della Digos ne avevano riscontrato condotte ritenute pericolose per la sicurezza nazionale.
Dal monitoraggio del profilo Facebook dell'albanese erano emersi post che provavano il collegamento diretto con imam radicali, alcuni dei quali già coinvolti in inchieste per istigazione all'odio razziale e relative al reclutamento di giovani volontari nelle file dell'Isis. Le indagini avevano, inoltre, rilevato come Caca avesse nel tempo maturato forti risentimenti nei confronti degli ebrei e della cultura occidentale così come emerso nei numerosi post pubblicati su Facebook dal contenuto chiaramente antisemita e di condanna delle celebrazione delle festività cristiane, in particolare del Natale.

 
In particolare il Giudice di Pace nel provvedimento ha riconosciuto la fondatezza delle motivazioni poste a fondamento dell'espulsione in relazione alle frequentazioni pericolose di Caca. Nel dispositivo di sentenza si sottolinea come «l'utilizzo di internet non è meno grave del contatto personale» in un ambito come quello del terrorismo internazionale di matrice islamica in cui proprio il web ha rappresentato un contesto privilegiato per la propaganda jihadista, finalizzata all'adesione a gruppi terroristici ovvero al compimento di atti violenti in Europa contro i miscredenti.
Su tale ultimo aspetto le indagini della Digos avevano portato alla luce come il trentottenne albanese avesse intrapreso un'azione di indottrinamento all'islam radicale nei confronti di un giovane connazionale con cui nell'ultimo periodo aveva condiviso il proprio appartamento in città.
Caca era entrato in Italia già nel settembre 2004 per motivi di studio. Poi il permesso di soggiorno era stato convertito per motivi di lavoro. Quindi era arrivata in città anche la moglie e proprio a Padova sono nati i suoi quattro figli.
M.Lucc.

Ultimo aggiornamento: 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci