PADOVA - Due ostaggi e cinque feriti, in meno di una settimana, fra gli agenti della casa circondariale di Padova. Per questo ieri mattina davanti al Due Palazzi si è svolta una manifestazione dei sindacati, ai quali l’assessore regionale Elena Donazzan ha portato la propria solidarietà.
ACCUSA E DIFESA
Inevitabile la polemica politica. «Dire cose banali e sprezzanti è la sua specialità», ha tuonato Laura Puppato, ex senatrice del Partito Democratico: «Per lei le carceri non devono, non sono e possono essere luoghi di rieducazione volti a far riprendere una vita sbandata, ma luoghi senza uscita. A nulla vale che, anche qui, le percentuali di coloro che riescono ad uscire dal carcere, senza più rientrarvi qualora si investa su di loro con il lavoro o lo studio entro le mura, siano di ben oltre il 70%». Interpellata in serata dal Gazzettino, Donazzan ha però tenuto il punto: «Gli agenti della polizia penitenziaria hanno a che fare con l’umanità più difficile e fragile: questo intendo con “peggiore”. In carcere non vanno le educande, ma le persone che hanno commesso i reati, spesso con violenza. Perciò ribadisco la mia vicinanza alle forze dell’ordine». Puppato l’ha accusata di abiurare il principio costituzionale della rieducazione della pena, tuttavia Donazzan si è difesa così: «Io investo nelle carceri: sono l’assessore all’Istruzione che ha fatto partire l’Alberghiero proprio a Padova per dare un’opportunità di vita e di lavoro ai detenuti. Però non si può nascondere che si ha a che fare con un’umanità difficile. Un aggettivo fastidioso? Allora datemi l’elenco delle parole che posso usare. Ma questa è una pulizia del pensiero che non mi piace».